A lanciare l’allarme è stato un cliente della filiale di Banca Etruria, situata in Via Manzoni a Ponte San Giovanni: l’uomo ha infatti notato un pacco sospetto, recapitato presso l’istituto di credito e lasciato di fronte all’ingresso probabilmente nel corso della notte. Subito dopo la paura che al suo interno potesse esserci qualcosa di pericoloso. Il fatto è accaduto nelle prime ore della mattinata di oggi (giovedì 7 gennaio). In base alle primissime ricostruzioni, all’interno del pacco ci sarebbero state delle lattine, contenenti dei chiodi arruginiti e della polvere fertilizzante, e collegate ad una batteria tramite alcuni fili. Una volta scattato l’allarme sono stati chiamati i carabinieri, intervenuti sul posto con i loro artificieri che hanno provveduto a far brillare il pacco. Ora gli inquirenti indagano su quanto accaduto: si cerca di scoprire l’autore e le ragioni all’origine del gesto e soprutto se il pacco sarebbe stato in grado di esplodere da solo. Al vaglio degli investigatori anche le immagini di sorveglianza della zona. In base ai primi accertamenti, il materiale contenuto all’interno dell’ordigno rudimentale sarebbero stati in grado di provocare una fiammata.
La procura della Repubblica di Perugia, che coordina gli accertamenti dei carabinieri, fa inoltre sapere che si sta valutando la possibile violazione della legge sulle armi. Al momento nessuno risulta indagato.
Il procuratore Luigi De Ficchy e il sostituto di turno sono in attesa di ricevere i primi atti ufficiali degli investigatori. In particolare, per stabilire se e quanti danni fosse in grado di produrre l’ordigno. Anche in base agli accertamenti verrà stabilito quale reato eventualmente contestare.
Le reazioni – “Un atto gravissimo e inquietante, il pacco sospetto rinvenuto alla filiale della Banca Etruria alla periferia di Perugia. C’è chi vuole speculare sulle disgrazie e sulla rabbia della gente anche con atti che avrebbero potuto avere pesanti conseguenze“. A dichiararlo è il capogruppo Pd in commissione Giustizia, Walter Verini. “Pur trattandosi di un ordigno rudimentale – ha continuato – tuttavia si tratta di un episodio preoccupante per il valore simbolico che il gesto stesso acquista in un momento di confusione e di perdite economiche da parte di persone ora in sofferenza, su cui governo e parlamento sono impegnati a trovare soluzioni. Quanto accaduto va fortemente condannato e isolato. Siamo fiduciosi che i carabinieri faranno al più presto luce sull’episodio ”.
A condannare l’episodio arriva anche l’Associazione Vittime del Salva-Banca. “Apprendiamo – si legge in una nota – dagli organi di stampa la notizia di un pacco bomba rudimentale davanti alla filiale di Banca Etruria a Ponte San Giovanni. Qualora tale episodio fosse accertato, condanniamo con determinazione tale gesto e qualsiasi altra forma di protesta criminosa. La nostra protesta continuerà nella legalità e nel rispetto delle regole che ci ha sempre contraddistinto”.
Da Federcosumatori e Adusbef – “Condanniamo con determinazione il gesto di protesta avvenuto oggi a Ponte San Giovanni, alla periferia di Perugia“. Lo affermano Federconsumatori e Adusbef circa il pacco bomba ritrovato oggi davanti alla filiale di Banca Etruria e disinnescato dalle Forze dell”Ordine.
“La rabbia deve essere incanalata nelle giuste forme di contestazione. Va condannata senza se e senza ma ogni forma di violenza“, sottolineano le due associazioni, ricordando che saranno in piazza davanti alla Consob il 12 gennaio, alle 10.00.
“Invitiamo i cittadini ad aderire alla protesta pacifica e democratica e di abbandonare ogni intento dettato dalla rabbia, che non porta ad alcun risultato, anzi si rivela controproducente e dannoso”, dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
“Un atto intimidatorio di inaudita gravità“: così il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli. “Non è con azioni criminose e vili come questa – dice Paparelli in una nota della giunta regionale – che si dà supporto a quanti stanno in questo momento vivendo situazioni di difficoltà legate a perdite di carattere economico. Quanto accaduto oggi alla periferia di Perugia desta preoccupazione e rappresenta un fatto gravissimo, lontano dalla cultura civile dell’Umbria. Sono certo – conclude Paparelli – che le forze dell’ordine sapranno fare al più presto piena luce sulla vicenda”.
Per il Codacons l’avere lasciato un ordigno davanti a una delle filiali di Perugia di Banca Etruria rappresenta “un gesto esecrabile che merita una netta condanna”. “Non possiamo che condannare fermamente atti folli e intimidatori come quello di questa mattina, che di certo non aiutano la causa dei risparmiatori” afferma il presidente Carlo Rienzi in una nota. “Tuttavia – aggiunge – l’episodio deve far riflettere sullo stato di esasperazione e disperazione dei risparmiatori che hanno perso tutti i propri soldi a causa del salvataggio delle quattro banche. A costoro ricordiamo che l’unica possibilità per far valere i propri diritti e ottenere il rimborso integrale degli investimenti è aderire all’azione risarcitoria lanciata dal Codacons, e non certo il ricorso alla violenza o alla minaccia”.
Rifondazione comunista dell’Umbria “condanna fermamente l’atto intimidatorio avvenuto a Ponte San Giovanni di fronte alla filiale di Banca Etruria. Auspichiamo che le responsabilità vengano accertate quanto prima. La battaglia democratica e pacifica contro un governo e un parlamento sordi e ciechi di fronte al dramma di tanti cittadini deve andare avanti. Per questo saremo alla manifestazione organizzata dalle associazioni dei consumatori davanti alla Consob il 12 gennaio, per questo abbiamo organizzato per il 22 gennaio un’iniziativa pubblica a Gualdo Tadino”.
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Ultimo aggiornamento ore 17.39