Potrebbe essere legata alla variante Omicron l’impennata di contagi da Covid in Umbria negli ultimi giorni (quasi 500 casi nelle ultime 24 ore, più di un quarto a Perugia).
Inviati a Roma i campioni di persone risultate positive al Covid in varie zone dell’Umbria per effettuare il sequenziamento, l’unico modo per verificare casi di Omicron o altre varianti del virus.
I risultati sono attesi per la giornata di mercoledì, ma l’ipotesi dei sanitari umbri è che quasi la metà degli ultimi casi riscontrati possa essere determinata dalla variante cosiddetta “sudafricana”.
Il commissario umbro all’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, ha inviato una comunicazione alle due Asl in cui chiede l’attivazione di nuovi posti letto destinati ai pazienti colpiti dal virus, in altrettante strutture ospedaliere. L’ipotesi è di allestire nuovi posti letto Covid negli ospedali di Foligno per la Asl 2 e di Città di Castello per la Asl 1.
Un aumento dei numeri è necessario per avere margine rispetto al livello massimo dell’occupazione dei posti letto.
Lo scorso inverno gli ospedali di Spoleto e di Pantalla erano stati destinati ai pazienti Covid. Per ora non si rende necessaria questa misura, però l’opzione dei Covid Hospital resta chiaramente sul tavolo, qualora ci sia un peggioramento dei dati.
I 9 pazienti Covid in terapia intensiva spingono l’Umbria verso la zona gialla. La soglia in cui scattano le misure restrittive prevede infatti un indice di occupazione del 10%.
E anche la Giunta regionale dell’Umbria si appresta a varare misure restrittive per cercare di arginare il contagio, in particolare durante le festività.
Sulla base delle indicazioni emerse durante la seduta del Comitato tecnico scientifico, è stato chiesto di rendere obbligatorio in tutta la regione l’uso delle mascherine anche all’aperto e delle Ffp2 nei luoghi al chiuso.
Accessi ridotti negli ospedali e nelle Rsa: solo un accompagnatore o un visitatore per paziente.
Fornite indicazioni anche per aumentare i livelli di screening, soprattutto nelle scuole.
In vista del Natale e del Capodanno, viene consigliato un test negativo prima di partecipare a pranzi e cene o comunque di fare visita in abitazioni dove sono presenti anziani o persone vulnerabili.