Mancano una manciata di giorni e poi la città tornerà alle urne per scegliere chi, tra Sergio Grifoni e Andrea Sisti, sarà il nuovo sindaco di Spoleto. Per il ballottaggio si voterà, come per il primo turno, domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15 nelle 42 sezioni allestite nel territorio comunale di Spoleto.
Tra i due ci sono attualmente 1268 voti di differenza, con Sisti (centrosinistra) che parte dal 32,69% di preferenze e Grifoni (centrodestra) dal 25,26%. Il ballottaggio, però, è una partita a sé, la storia del passato lo insegna. In primis c’è da cercare di convincere il circa 42% degli elettori spoletini che non si sono recati alle urne dieci giorni fa. Poi da capire come si muoveranno gli elettori degli altri candidati a sindaco.
Se nessuno ha formalizzato apparentamenti ufficiali in vista del ballottaggio, la Lega (che candidava Paolo Imbriani) nelle ultime ore ha pubblicamente dichiarato il suo sostegno a favore di Sergio Grifoni. “Non ci interessano le poltrone o gli accordi sulle nomine, il nostro unico obiettivo è quello di garantire alla città un governo capace e in grado di produrre quelle proposte necessarie allo sviluppo del territorio” questa la sintesi della nota del Carroccio.
Nessuna dichiarazione ufficiale invece dallo schieramento a sostegno di Giancarlo Cintioli, che però nelle ultime ore ha incontrato Andrea Sisti a quanto pare stringendo un accordo a suo sostegno che ha fatto insorgere pubblicamente alcuni dei suoi candidati e sostenitori.
Dopo aver spinto per un apparentamento ufficiale con Sisti ed aver ricevuto un netto rifiuto, si dice invece pronto a stare comunque vada all’opposizione il candidato di Spoleto2030 Diego Catanossi. Disponibile comunque al dialogo sui contenuti, così come ha dichiarato di voler fare anche Maria Elena Bececco (Spoleto Futura e Forza Italia).
Ma al di là di appoggi (ufficiali e non) e polemiche, bisognerà vedere cosa farà la base: quanti degli elettori degli altri candidati si recheranno alle urne per il ballottaggio e quanti ascolteranno i “suggerimenti” di chi hanno sostenuto al primo turno.
Al di là di tatticismi, incontri febbrili sul territorio, iniziative pensate per coinvolgere i più giovani ed anche qualche trovata di bassa lega che circola sui social network, i due candidati a sindaco al ballottaggio hanno ben chiara, comunque, la visione della città per i prossimi anni. Lo si evince dal proprio programma. Quello ufficiale, pubblicato anche sul sito internet del Comune di Spoleto, e che in queste ore viene integrato grazie ai confronti con il territorio.
Il programma di Andrea Sisti, più sintetico e che offre alcune linee guida, può essere riassunto con il suo slogan: “Spoleto, città della cultura della sostenibilità”. Innovazione, agroalimentare e promozione del territorio, sostenibilità, appunto, sono le parole chiave del progetto politico, con il candidato sindaco che ha spiegato che il programma di dettaglio verrà scritto da qui a fine anno, seguendo le indicazioni che stanno arrivando dagli incontri sul territorio e da quelli che verranno fatti in caso di elezione.
Più corposo e dettagliato su alcuni temi il programma di Sergio Grifoni, le cui parole chiave sono pacificazione e collaborazione, e che si rifà all’esperienza della Giunta Cardarelli come base di partenza per molti ambiti. Infrastrutture, turismo, cultura, sport, scuole, occupazione, funzionamento della macchina comunale sono i punti cardine del programma, con l’idea di essere operativi sin da subito in caso di vittoria al ballottaggio.
In realtà sono moltissimi i punti in comune tra i due programmi, e non potrebbe essere altrimenti viste le peculiarità del territorio comunale e visti i milioni di euro di finanziamenti già stanziati o in arrivo per la città: in primis quelli della ricostruzione post terremoto e per lo sviluppo ad esso connesso e quelli del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza).
Entrambi i candidati a sindaco vedono come sfida la loro gestione, che comporta ristrutturazioni di edifici pubblici e privati, monumenti e lo sviluppo di infrastrutture, materiali e immateriali. Da quest’ultimo punto di vista, sia Grifoni che Sisti puntano molto allo sviluppo delle infrastrutture digitali, la cui importanza è emersa in questi ultimi due anni caratterizzati dalla pandemia da Covid-19, smart working, didattica a distanza etc. Altro punto d’accordo dei due programmi l’attenzione alla città nel suo complesso, centro storico e frazioni (anche se su queste ultime c’è una diversa visione: per Sisti da valorizzare con servizi diffusi sul territorio, per Grifoni da considerare come un tutt’uno con il centro). E poi la grande importanza che per entrambi rivestono il territorio e l’agroalimentare per l’economia locale, turismo slow compreso, con la valorizzazione di piste ciclabili, percorsi trekking, valorizzazione dei prodotti tipici. Scritti in modo diverso, i contenuti in questo caso sono più o meno gli stessi.
Nel suo programma, ricordando la situazione politica di partenza (l’operato della giunta de Augustinis e il commissariamento del Comune) Sergio Grifoni evidenzia come è “indispensabile avviare un processo di pacificazione della nostra città, sostituendo i precostituiti steccati, di opinione e comportamento, con larghi ponti di condivisione”. Quindi tornare a collaborare con i comuni limitrofi e a costituire sinergie con gli enti superiori, a partire da Provincia e Regione.
Il programma è diviso in 4 macrosettori: 1) Infrastrutture, ambiente e progresso tecnologico; 2) Salute, benessere, sport e tempo libero; 3) Sviluppo economico, culturale e turistico; 4) Riorganizzazione dell’apparato amministrativo comunale.
Delle infrastrutture digitali si è già detto. Mentre per quelle fisiche, uno dei cavalli di battaglia di Grifoni (sin da prima delle elezioni) è quello del completamento della Tre Valli verso Acquasparta, per il quale inizia a vedersi qualche piccolo passo avanti. Questo oltre all’adeguamento della Flaminia verso Terni ed al raddoppio ferroviario della Orte – Falconara, a cui va associata la rimodulazione dell’offerta commerciale dei treni in direzione Orte e Roma. Per le infrastrutture “turistiche”, il candidato di centrodestra propone un grande piano di valorizzazione di piazza d’Armi come parco urbano e polo sportivo, con la riqualificazione degli impianti esistenti e la realizzazione di nuovi, proseguendo nel progetto di acquisizione dell’area demaniale. L’idea progettuale di Grifoni prevede anche la valorizzazione dell’area archeologica sottostante. A sostegno del turismo slow (la cui valorizzazione è prevista come detto anche da Andrea Sisti), oltre alla messa a sistema di ex ferrovia, collegamento con la greenway del Nera, la promozione di itinerari storici e naturalistici, il centrodestra prevede la valorizzazione del vecchio sentiero dei Carbonai come collegamento al Giro dei Condotti e a Monteluco.
Sul fronte delle scuole, Sergio Grifoni ricorda i fondi a disposizione per esse e punta – oltre che sull’incremento della loro sicurezza – sull’efficientamento energetico e sulla digitalizzazione degli ambienti di apprendimento, per dotare la città di edifici scolastici adeguati e moderni. Mentre c’è l’idea di far leva anche sul Pnrr per risolvere l’annosa questione delle palestre ed impianti sportivi.
Quanto all’ospedale, oltre al ripristino dei servizi pre-Covid, l’idea è di aprire in primis un tavolo con Valnerina e Foligno per una corretta valorizzazione dei territori in vista del nuovo Piano sanitario regionale. Imprescindibile anche il potenziamento dei servizi territoriali e domiciliari.
Molto corposa la parte del programma di Sergio Grifoni legata allo sviluppo economico ed all’occupazione, che fa molta leva sulla storia della città e la cultura. Oltre al ruolo del Comune di Spoleto per potenziare il tessuto produttivo attraverso infrastrutture materiali ed immateriali, con un occhio di riguardo ai giovani ed ai progetti di innovazione, multimedialità e tutela dell’ambiente. Ci sono poi la promozione dell’identità della comunità e della conoscenza del territorio, con coinvolgimento attivo delle scuole e formazione per le attività del turismo ed in particolar modo per gli stranieri spesso anche titolari di imprese. Quindi il sostegno all’ipotesi dell’apertura della Facoltà di architettura a Spoleto dell’Università degli studi di Perugia, la promozione di un circuito formativo di alta specializzazione, valorizzando il ruolo di Festival dei Due Mondi, Teatro Lirico Sperimentale e le altre istituzioni del territorio, musei compresi. Il tutto però legato anche ad ambiente digitale e multimediale, sistemi museali virtuali, e-commerce. Il progetto si completa con il recuperò di monumenti (compresa l’area dell’anfiteatro) grazie ai tanti fondi disponibili, con l’idea anche di rendere visitabile il Ponte Sanguinario.
Grifoni punta anche su promozione di film e fiction e date zero di tour, ma anche spazi culturali gratuiti per le realtà locali, il tutto grazie ad apposite misure economiche e figure lavorative specializzate. Tra le curiosità, anche la possibile realizzazione di un’area camper nella zona della “buca” di Poreta oltre che al terminal della pista ciclabile.
Attenzione, poi, alla struttura comunale, rivedendo l’organizzazione dell’apparato burocratico per renderlo più efficiente ma anche concorsi per sopperire ai tanti pensionamenti, con un occhio anche all’Ase ed alla Vus. Infine, il rapporto con le forze dell’ordine: attenzione alla caserma Garibaldi ed alla scuola di polizia, così come la risoluzione del problema delle nuove sedi dei vigili del fuoco e della finanza.
Molto più snello, come detto, il programma “work in progress” di Andrea Sisti, che mantiene un approccio “easy” anche sui social network. Come detto, il suo obiettivo è – partendo da una visione della città che fa leva su alcuni macrotemi – individuare le priorità e i progetti partendo dagli incontri sul territorio. La mèta finale è “far diventare Spoleto un hub della sostenibilità centrale all’interno della rete delle città europee”.
“E’ necessario ripartire dai territori per riorganizzare il sistema istituzionale, la programmazione economica, la pianificazione territoriale, le politiche di bilancio e l’impegno della società civile; si comincia dal basso e dall’idea del rovescio della piramide” viene spiegato nel programma del candidato sindaco di centrosinistra – ogni persona, singola o associata, è una risorsa con cui vogliamo collaborare. Anche in questo caso il dialogo e la collaborazione sono ritenuti fondamentali, per “costituire un’alternativa alla politica che ha portato Spoleto all’isolamento sociale, economico e culturale, causandone la degenerazione, il decremento demografico e il decadimento attuale”.
Prioritario, come detto anche per Grifoni, per Andrea Sisti è cogliere le occasioni fornite dai fondi del Recovery fund, del cratere del terremoto, ma anche della nuova programmazione comunitaria, del Giubileo 2025 e tutte le altre fonti di finanziamento europee che si presenteranno. Prevista la “revisione della spesa e delle entrate del bilancio comunale in un’ottica di equità, trasparenza e costruzione del valore delle persone”.
Per quanto riguarda cultura e turismo, Sisti punta sulla costituzione di clusters artistico – culturali coinvolgendo gli attori storici esistenti (Festival dei Due Mondi, Teatro Lirico Sperimentale, Centro Studi sull’Alto Medioevo), e di clusters turistici che coinvolgano le associazioni di categoria ed il mondo imprenditoriale, per accompagnare e sostenere l’amministrazione cittadina nella progettualità futura, dove si possa tener conto della possibilità realizzabile di iniziative (festival) che promuovano concetti di comunità, città e territori dall’elevato tasso di sostenibilità ambientale. Grande attenzione, come detto, alla promozione del turismo slow (piste ciclabili e percorsi di trekking, rilanciando Monteluco).
Sul tema della sanità, oltre al ripristino della piena funzionalità dell’ospedale, si punta allo sviluppo della ricerca e delle nuove tecnologie ma anche alla sanità di prossimità, rafforzando l’assistenza domiciliare e con l’istituzione delle “case della salute”. Andrea Sisti prevede poi di “riavviare una grande stagione di progettazione sociale, coinvolgendo le forze più vive del territorio, per ripensare i servizi sociali rivolti ad anziani, disabili, minori, persone con fragilità”.
Sul fronte infrastrutture, anche in questo caso le priorità sono l’accelerazione del raddoppio ferroviario, il completamento della Tre Valli e l’adeguamento della Flaminia. Ed ovviamente le infrastrutture digitali, con un progetto che prevede di sperimentare nuove tecnologie della comunicazione a Spoleto ed un altro sulla transizione ecologica, puntando su mobilità elettrica ed infrastrutture energetiche non in contrapposizione con ambiente e paesaggio.
Grande l’attenzione sui prodotti del territorio, che è visto come starter culturale. Per questo si prevede di creare una “rete di market aziendali di prodotti della sostenibilità“. Tra le ipotesi la trasformazione dell’ex Istituto sperimentale di olivicoltura come Centro internazionale della cultura dell’olio sostenibile. Quindi il rilancio della grande stagione convegnistica degli anni ’80-’90 sui prodotti tipici (Trebbiano Spoletino, olio, marroni, tartufo etc).
Anche in questo caso si parla di una macchina comunale più efficiente e di amministratori autorevoli “capaci di progettare, di proporre idee innovative, di coinvolgere il territorio e le aziende, che non si limitino più a rivendicare ruoli o addossare sempre la colpa “agli altri” del declino economico territoriale, ma che si attivino per attrarre investimenti e risorse dedicate” con l’obiettivo di portare Spoleto nel mondo.
Andrea Sisti vuole poi dare più attenzione alle frazioni, che “non possono essere luoghi dormitorio ma parte della comunità di territorio”. Questo intervenendo su qualità della vita, presenza di servizi territoriali, dotazioni infrastrutturali e tecnologiche a partire da connessioni e cablaggi.
Nel programma del candidato di centrosinistra trova spazio il tema della fiscalità locale, con fisco e tributi “a misura di famiglie in difficoltà e a favore delle imprese e dei nuovi insediamenti produttivi”. Altro obiettivo l’occupazione giovanile e lo stop all’emigrazione dei ragazzi verso altre città umbre ed altre regioni. Questo anche attraverso la costruzione di reti e filiere d’impresa e di sviluppo.
Infine l’associazionismo: “Occorre un’Amministrazione comunale che si impegni non PER il Terzo Settore ma CON il Terzo Settore, per progettare insieme la Spoleto del 2030. Il grandissimo patrimonio presente a Spoleto, rappresentato da una rete unica e preziosa in ogni campo, culturale, sociale, sportivo, ricreativo, assistenziale può trasformarsi nel più grande bacino di investimento per ripensare una comunità accogliente, inclusiva, partecipata, che si diverte, che non lascia indietro nessuno”. Come concretizzare ciò: ad esempio con la coprogettazione di spazi e servizi, la valorizzazione di beni immobili in disuso, l’uso di strumenti innovativi come housing sociale, comunità energetiche, servizi sociali di quartiere etc.