Ballottaggio, scontro finale Cardarelli Rossi, scintille tra ultrà / Boom di pubblico, Vd e Ft - Tuttoggi.info

Ballottaggio, scontro finale Cardarelli Rossi, scintille tra ultrà / Boom di pubblico, Vd e Ft

Redazione

Ballottaggio, scontro finale Cardarelli Rossi, scintille tra ultrà / Boom di pubblico, Vd e Ft

L’evento di Tuttoggi / Famiglie e imprese in crisi, Ims, P&P, Tasi, Comune, buco bilancio, biomasse, S’Orsola, Ase, Turismo, Bps, Festival, coppie di fatto, Scuola di PS /
Mar, 03/06/2014 - 19:55

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Una sala “Monterosso” gremita così di gente non la si ricordava da decenni, neanche quando i maggiori partiti schieravano i loro ‘gioielli’ più importanti. L’incontro di ieri sera promosso da Tuttoggi.info tra i due candidati sindaci chiamati al ballottaggio, Fabrizio Cardarelli e Dante Andrea Rossi, ha richiamato a Villa Redenta più di 500 persone, molte delle quali rimaste fuori ad attendere la fine del dibattito. Il confronto si è tenuto in classico stile americano, con il direttore di TO Carlo Ceraso che ha posto gli stessi quesiti ai due leader: 2’ di tempo per ogni risposta alle 13 domande, una sola possibilità di replica da 1’. La replica è stata attivata due volte da Cardarelli, 1 volta da Rossi. In tutti e tre i casi su due argomenti scottanti, entrambi legati all’economia cittadina, gli unici che hanno fin qui animato la campagna elettorale: il ‘buco di bilancio’ comunale e la vicenda della Banca Popolare di Spoleto.

Gli ultrà e il look dei candidati – Difficile dire chi ha vinto e chi ha perso il confronto e, alla fine, quanti voti avrà potuto spostare (e se ne sposterà la pubblicazione su Youtube del video della serata), visto che la platea era per lo più composta dai ‘supporter’ dei due candidati. Alcuni dei quali si sono distinti non certo per educazione. Come il caso di un dirigente del piddì – il partito che sostiene Rossi – che alla domanda sulle coppie di fatto (Spoleto è l’unico dei grandi comuni dell’Umbria a non aver ancora approvato un regolamento per il loro riconoscimento) ha mandato al diavolo il conduttore; o quello di un esponente di Rinnovamento – la lista di Cardarelli – che a momenti voleva passare alle vie di fatto con il presidente Dionisi (Pd). A parte questi due episodi, e il normale (si fa per dire) tifo da stadio delle rispettive tifoserie, il match è scivolato via abbastanza bene con i due candidati che hanno saputo sfruttare bene il tempo a disposizione (solo in 4 casi su 26 c’è stato bisogno del gong). Cardarelli e Rossi hanno mantenuto il look di questi giorni: giacca e maglioncino sottogiacca in abbinato grigio/blu il primo; giacca e cravatta in tinta blu il secondo. A Rossi, che parte con un vantaggio di 13 punti sull’avversario, va riconosciuto il merito di aver accettato l’invito di Tuttoggi.info, di fatto il primo evento pubblico nella storia delle amministrative di Spoleto. E’ stato l’unico fra candidati umbri del piddì  finiti al ballottaggio (Boccali a Perugia, Di Girolamo a Terni e Mismetti a Foligno hanno tutti rinunciato agli inviti della stampa).

I temi caldi – I due se la sono cavata bene anche di fronte alle domande che, come aveva anticipato il moderatore, sono state realizzate dalla redazione di Tuttoggi.info (“e solo dalla redazione” ha tenuto a precisare Ceraso) per capire, di fronte ad una campagna elettorale finora priva di spunti concreti, i progetti che i due leader intendono realizzare nei prossimi 5 anni. Così i 13 quesiti hanno riguardato nell’ordine (i video delle domande):

L’analisi del linguaggio – E’ troppo presto per fare una analisi del linguaggio tenuto dai due: Cardarelli, che sa di dover rincorrere, ha tenuto un linguaggio più asciutto, semplice, basato su alcuni progetti (gruppi di lavoro di medici e avvocati da mettere a disposizione gratuita dei meno abbienti, l’ipotesi di una azienda toscana interessata alla Panetto & Petrelli, il coinvolgimento del sindaco di Assisi per l’inserimento di Spoleto nella candidatura di Capitale europea della cultura con Perugia e Assisi); Rossi un linguaggio più forbito e ‘politico’ (con il quale ha ribadito la volontà di non procedere a tagli sul sociale, l’istituzione di un osservatorio permanente con le associazioni di categoria, la riorganizzazione della macchina comunale). Esaminando i sintagmi, Rossi ha puntato molto sul “voglio dirlo con chiarezza” e “non accetto lezioni morali”, mentre Cardarelli sul concetto del “basta con chi ha rovinato la città”.

English style con svarione – I due hanno comunque sostanzialmente tenuto un aplomb stile inglese anche se, in un paio di occasioni, non sono mancate le scintille. Come quando si sono affrontati gli spinosi temi della Banca Popolare di Spoleto e del ‘buco di bilancio’ del Comune con accuse e difese che hanno acceso gli animi del pubblico. In un caso Rossi – che indubbiamente sul tema bancario non è ben informato dagli spin doctors, che per i loro comunicati sono già costati al Pd una denuncia per diffamazione da parte di Cardarelli – è entrato nel personale rivelando “gli 88mila euro di compenso di Cardarelli da presidente della Scs” dopo che lo aveva accusato di “essere andato a braccetto col sistema che ha portato alla malora la Bps”. Immediata la reazione del professore: “è falso quello che afferma Rossi, sia sugli emolumenti che sulla mia condotta” ha detto Cardarelli “ho guadagnato ca. 40mila euro l’anno (Cardarelli indubbiamente parla del compenso netto visto che dai Bilanci l’emolumento lordo per le cariche di presidente e consigliere Scs era ca. 70mila, n.d.r.) e non ho mai fatto parte di alcun sistema. Anzi, le anomalie che riscontravo, le portavo prima all’attenzione del Cda e poi, rimaste inascoltate, ho fatto il mio dovere denunciandole alla magistratura….forse se oggi sono stati salvati tutti quei posti di lavoro in Bps, lo si deve anche alle mie denunce”. Scazzo epico anche sul futuro della Scuola di Polizia, la cui fine, a detta di Cardarelli, è stata scongiurata dal ministro Alfano dopo la sua visita a Spoleto. Di parere contrario Rossi che ha rivendicato l’impegno “da sempre profuso dal nostro deputato (l’onorevole Bocci, sottosegretario agli interni, n.d.r.) in  favore della Scuola”. All’appello, per la cronaca, manca ancora una nota ufficiale del dicastero retto da Angelino Alfano.

L’abbraccio finale – provocatoria l’ultima domanda “perché l’elettore non dovrebbe votare il suo avversario?”, che ha visto ancora una scaramuccia fra i due che hanno però entrambi ammesso l’onestà l’uno dell’altro. Un secondo dopo la fine del dibattito, a dimostrazione della tensione che regnava in sala, i due si sono stretti in un grande abbraccio salutandosi con il rituale “in bocca al lupo” in vista del voto di domenica prossima. .

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