La polpettina avvelenata nella contesa tra Vittoria Ferdinandi e Margherita Scoccia il candidato escluso dal ballottaggio, Massimo Monni, l’aveva messa alla fine della nota con cui annunciava libertà di voto per la lista Perugia Merita, annunciando che a breve avrebbe manifestato il proprio appoggio, a titolo personale. “Dopo aver valutato con attenzione le loro proposte, tra le quali anche un ruolo di vicesindaco (parole evidenziata in neretto, ndr) ho scelto di lasciare liberi i candidati di Perugia Merita”. Applausi per Monni per aver rifiutato la poltrona più ambita tra quelle ancora disponibili e ipotesi sospettose per chi, tra le due candidate ancora in corsa, avesse osato una mossa che, nei confronti per gli apparentamenti, risulta piuttosto frequente.
Di lì a poche ore l’annuncio in conferenza stampa, scontato: “Voterò Vittoria Ferdinandi”. Un orientamento “del tutto personale”. Con un affondo: “Mi sono candidato a sindaco perché ero insoddisfatto della gestione della nostra città da parte dell’amministrazione Romizi. Soprattutto ritengo inaccettabile che si siano persi investimenti per oltre cento milioni di euro e, conseguentemente, tanti posti di lavoro che avrebbero contribuito allo sviluppo economico della nostra città”. Un colpo assestato a Scoccia, che di quella amministrazione ha fatto parte per cinque anni. E che, in sostanziale continuità, si presenta come a capo della coalizione “del fare”.
La candidata del centrodestra c’è cascata, ed ha reagito diramando una breve nota: “Posso affermare con assoluta certezza di non aver mai proposto al signor Massimo Monni un ruolo da vicesindaco nella mia giunta comunale. Ci siamo incontrati e abbiamo parlato, come certamente ha fatto anche la mia avversaria, ma in nessun caso gli è stata offerta quella poltrona. Si tratta di una strategia comunicativa che si fonda su fake news, l’ennesima di questa campagna elettorale. Siamo comunque certi del fatto che gli elettori di quella lista sono liberi di scegliere e sappiamo, conoscendoli, che non voteranno certo per questa sinistra”.
Tanto basta per riportare Monni sotto i riflettori più di quanto non lo sia stato per tutta la campagna elettorale che gli è valsa 1.168 voti. E dichiarare, rivolgendosi direttamente a Margherita Scoccia: “Ti ricordo che la prima volta, quando ci siamo visti presso il tuo studio, davanti a testimoni mi hai offerto l’Assessorato al personale dicendomi anche che così ti avrei aiutata a mandare via alcuni dirigenti. La seconda volta, mi hai offerto di nuovo l’Assessorato al personale e un ruolo all’ambiente – Gesenu – dicendomi che pensavi che fossi stato sempre interessato al decoro della città. Ma ti ricordo anche che poi hai aggiunto che per il ruolo di vicesindaco dovevi vedere, perché lo avevi già promesso a un candidato del centro destra”.
Quella Gesenu che, secondo video che stanno circolando e la cui attendibilità viene messa in discussione, sarebbe stata “promessa” a Monni anche da Vittoria Ferdinandi. Ricostruzione che però lo stesso Monni ha da subito smentito, raccontando che Ferdinandi, “con la massima onestà, mi ha detto che non avrebbe potuto garantirmi niente”.
Concludo, sottolineando che il modo di fare aggressivo e becero dei tuoi fan non fa che rendermi ancora più convinto della scelta che ho fatto – lo ribadisco a titolo personale, lasciando liberi i candidati della mia lista – nel sostenere pubblicamente Vittoria Ferdinandi, e che dovresti correttamente informare i tuoi amici che fanno girare video nelle chat sui quali immagino tu non abbia bisogno ti fornisca dettagli, che sei stata tu ad offrirmi la Gesenu non Vittoria Ferdinandi. Comunque per me resti sempre una brava ragazza.