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Ballottaggio, endorsement a Cardarelli di Due Mondi e FdI-An, Rossi chiude con Marini e Ricci / L’ultimo appello, ancora veleni

Il count down è partito in vista del silenzio stampa sulla campagna elettorale, fissato per la mezzanotte di oggi. I due candidati Fabrizio Cardarelli (liste civiche) e Dante Andrea Rossi (centrosinistra) si preparano alla grande chiusura. Il primo stasera alle 21 a piazza Garibaldi, Rossi invece è atteso alla stessa al bocciodromo di San Giacomo anche se fra pochi minuti, alle 17,30, farà un incontro pubblico a Villa Redenta insieme alla governatrice Marini e a Matteo Ricci, vicepresidente nazionale del Pd. Intanto nelle ultime ore partiti e movimenti di centro-destra hanno avuto un risveglio piazzando due endorsement, quasi tre, in favore di Cardarelli.

L’accordo con Due Mondi – pur senza apparentamento la lista civica “Due Mondi” che ha sostenuto Giampaolo Emili, dopo aver incontrato il professore, ha deciso di siglare un accordo su tre punti del proprio programma: istituzione del sindaco di quartiere, riorganizzazione della Protezione civile, nuova impostazione del Festival dei 2 Mondi. “La richiesta è stata accettata – fa sapere Emili -, coerentemente con la linea esposta in campagna elettorale non abbiamo chiesto nessun incarico in caso di vittoria e abbiamo rinunciato all’eventuale secondo seggio in consiglio comunale. L’accordo di programma prelude quindi ad una collaborazione in consiglio comunale che sarà sempre costruttiva e mai pregiudiziale”.

Endorsement di FdI/An – decisamente più caloroso il sostegno di Fratelli d’Italia-An. “Prendiamo realisticamente atto della situazione venutasi a creare per effetto del voto del primo turno che ha mandato al ballottaggio come ‘candidato del cambiamento’ il Prof. Fabrizio Cardarelli e come ‘candidato della continuazione’ Dante Andrea Rossi, con tutte le pessime prassi politiche e amministrative che hanno portato Spoleto alla stato in cui si trova. Invitiamo  ogni cittadino, sia esso elettore del primo turno o meno, ad andare a votare al ballottaggio di domenica 8 giugno e contribuire così a determinare quell’alternanza politica e amministrativa che da troppi anni manca alla città e che è l’elemento imprescindibile per un sano e virtuoso governo della comunità. Fiduciosi che altrettanto faccia ogni altra forza politica cittadina che si ispira ai principi dell’alternanza e del cambiamento, FdI-Alleanza nazionale di Spoleto, pertanto, dà il suo convito sostegno al Prof Cardarelli, auspicando che possa essere degno rappresentante delle esigenze di vero rinnovamento che tutti, da troppo tempo, aspettiamo.

Il ‘nì’ di F.I. – in mattinata è arrivata anche la nota di Forza Italia che invita gli elettori a “votare secondo coscienza”. Anche se nella lunga nota diramata da Cretoni, “integralmente condivisa dal coordinamento provinciale e regionale di FI” (testuale), si comprende che il partito di Berlusconi non sarà dalla parte di Rossi. Nel comunicato si parte dai “disastri delle amministrazioni del centro sinistra che hanno portato la città al degrado”, fino alla scelta di candidare Emili e ancora al deludente risultato “del candidato del Pd che ha perso quasi il 9% rispetto al primo turno di cinque anni fa, e la sua coalizione non ha mantenuto, alle comunali, i livelli di consenso che il PD da solo ha avuto alle europee, ma è stata di fatto superata dalla somma dei voti del Centro destra”, al desiderio di “unità del centro destra”. Il coordinamento comunale spoletino denuncia che “Forza Italia, senza apparentamenti, senza inutili protagonismi e vittima di repentini strategici cambi di casacca come quelli del proprio ex coordinatore comunale, il quale, anteponendo le proprie scelte personali ha tradito il suo partito offendendone le linee politiche, ha continuato anche in questi giorni ad operare con responsabilità e lealtà per proporre una chiara e seria offerta all’elettorato cittadino di centro destra ma senza ottenere la necessaria considerazione che lo storico partito avrebbe meritato. Pertanto non possiamo che suggerire di votare secondo coscienza nell’interesse della città”. La nota è stata criticata dall’ormai ex consigliere comunale Carlo Petrini che su Facebook ha scritto: “Un comunicato, quello di Forza Italia, con indicazione di voto, o meglio, non indicazione di voto, che lascia libertà di scelta ai suoi elettori, che personalmente non mi sento di condividere. Alla vecchia Democrazia Cristiana. No non ci siamo. Ci vuole più coraggio per ripartire”.

L’appello di Cardarelli…. – il “prof” ha da poco diramato il suo ultimo appello al voto nel corso del quale non cita mai l’avversario ma attacca duramente il partito di riferimento, il piddì. Leggiamo: “Siamo ormai giunti alla fine di questa esaltante ed appassionata campagna elettorale che purtroppo si è anche caratterizzata per i toni offensivi usati dal mio avversario e dal suo staff contro il sottoscritto, che mi hanno costretto addirittura a sporgere denuncia presso la Procura della Repubblica per vedere difesa la mia onorabilità. Tali toni e tale comportamento rivela in realtà la grande paura che hanno il PD e i suoi satelliti di dover andare  a casa, costretti a mollare le leve del potere locale, esercitato da sessanta anni e i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Una città allo stremo per gli effetti della disoccupazione, degli errori commessi nella programmazione urbanistica, della trascuratezza nella cura della città, per l’assoluta insignificanza nei consessi politici che contano.  Un partito in realtà incapace di rappresentare le giuste istanze di Spoleto in ambito regionale (non riesce a farsi nominare un uomo in Giunta Regionale da oltre trenta anni), inascoltato da sempre nelle proposte di difesa del nostro ospedale o in quelle di realizzazione della nuova rete viaria, condannandoci  all’isolamento. La regione infatti, che ora viene dipinta strumentalmente come amica, si è rivelata in verità da sempre particolarmente sorda  nei confronti di Spoleto,anche a causa della assoluta inconsistenza  del partito che ora vorrebbe dipingersi come il nuovo e la soluzione a tutti i mali della nostra città. Le vicende tristemente famose del buco di bilancio milionario,  della moltiplicazione delle bollette per lo smaltimento dei rifiuti,  della tassa sulla casa in uso ai figli, delle spese insostenibili a cui sono costretti gli artigiani e i commercianti  stanno sortendo i loro effetti nefasti sulle già precarie finanze delle nostre famiglie: facciamo pagare per primi chi ha sbagliato ad amministrare con superficialità e pressappochismo ed impediamo loro di continuare a fare i danni. Se l’elettorato ci darà fiducia ci occuperemo prioritariamente delle numerose famiglie in difficoltà, renderemo accogliente la nostra città, faremo funzionare al meglio la macchina pubblica, costruiremo progetti di sviluppo turistico in sinergia con altre importanti realtà territoriali, favoriremo la costituzione dei consorzi industriali che potranno ridare fiducia ai nostri giovani. Perché tutto ciò possa realizzarsi, è necessario impedire che il PD vinca ancora. Andiamo a votare numerosi  sostenendo il  progetto politico  rappresentato dal sottoscritto”

…e quello di Rossi – di altro tono l’ultimo appello del candidato del Pd che, dopo una breve premessa sulla ‘speranza’ Renzi, torna ad infilare l’avversario e la sua campagna elettorale definita ‘rabbiosa’. Per tornare, ancora una volta, su quello che, per i democratici, sarebbe il nervo scoperto di Cardarelli, ovvero la passata gestione della Scs. Un concetto martellante, a volte impreciso (si è tornati persino a rispolverare i presunti meriti della Aspocredit dell’ex presidente ed esponente Udc Leodino Galli e dell’ex senatore Castellani), ma che indubbiamente i consiglieri della comunicazione di Rossi ritengono fondamentale in questa tornata. Leggiamo la nota: “Durante questa campagna elettorale, intensa ed appassionata, abbiamo toccato ancor più con mano i problemi dei nostri concittadini, ci siamo accorti ancor più da vicino delle tante difficoltà delle aziende e delle famiglie, ma abbiamo anche incontrato tanta volontà di reagire. Ora, dispiace constatare invece lo stile rabbioso di una destra locale, che incita alla reazione contro i comunisti, come nemmeno Berlusconi fa più…,  ma forse solo Cardarelli non ha ancora capito che il Partito Democratico è ben altra cosa dai comunisti “che mangiano i bambini”. Oggi il PD di Matteo Renzi è una proposta politica forte e credibile, unica speranza di rilancio di un paese in profonda crisi, un partito votato da quasi un italiano su due, mentre il nuovo Centro Destra di Alfano, che appoggia la  candidatura di Cardarelli, a stento ha raccolto il 4% alle europee.

In questi giorni si evidenzia una presunta incoerenza del PD locale nei precedenti confronti avuti con Fabrizio Cardarelli ed il suo raggruppamento politico. E’ semplice evidenziare come sia stato facile appurare che chi dichiarava di rappresentare una proposta civica, abbia poi dimostrato di avere una connotazione chiaramente politica di destra, arrivando ad inglobare gran parte della destra storica locale, (Giampiero Panfili, Gianluca Speranza…), e arrivando a portare a Spoleto il leader nazionale del Nuovo Centro Destra, Angelino Alfano, a sostegno della propria proposta politica. Cardarelli parla di “farneticazioni” e di tanto altro, ma ricordare tutte le candidature che lui ha avuto con Forza Italia e con l’UDC, oltre alla sua esperienza, nel 1990, come assessore nella giunta Tulipani, è mistificare la realtà o ricordare un reale trascorso politico?

Non vogliamo restare passivi di fronte al peggiore stile della destra anche quando, attraverso i manifesti elettorali di Cardarelli, i nostri consiglieri eletti, come Diego Catanossi, Marco Trippetti,  Paolo Martellini… vengono sbeffeggiati fino ad essere indicati come espressione del vecchio e del passato, loro che hanno fatto una sola esperienza amministrativa e che ben rappresentano la voglia di cambiamento del PD. Meglio dieci volte la freschezza di Diego Catanossi e Marco Trippetti che alcuni esponenti di certa destra locale…Riguardo poi, alle nostre proposte per uscire dalla marginalità, Cardarelli si spinge fino a definirle “farneticazioni”. Vorremmo porre alcune semplici domande per riportare il confronto sui temi veri : si può negare la litigiosità esasperata di questa città, la conflittualità che l’ha caratterizzata negli anni? Si può ignorare l’isolamento che tutto ciò ha prodotto? Quali risultati hanno portato a casa per Spoleto i rappresentanti di opposizione che siedono in Regione e in parlamento? Costruire alleanze politiche con i territori vicini, con la Regione Umbria e il Governo nazionale è finalmente possibile? Oppure si vuole continuare a confliggere con tutto e con tutti per diventare sempre più deboli e isolati? Noi pensiamo che ora sia davvero necessario un nuovo atteggiamento culturale, capace di unire e di superare i personalismi, con uomini e donne non più legati alla litigiosità del passato. Noi vogliamo costruire una Spoleto capace di includere quotidianamente le intelligenze e le energie migliori, per uscire insieme dalla crisi e ritornare a dare un futuro alla nostra città. L’incomprensione diventa infine dialogo tra sordi quando proviamo a spiegare come la Spoleto Credito e Servizi e la Banca Popolare siano state gestite in maniera unitaria da un unico gruppo dirigente. Su questo argomento Cardarelli reagisce come se fosse una “calunnia” ricordare che, per anni e anni come presidente della SCS, con una indennità che ricordiamo essere di 77 mila euro, abbia fatto parte di un gruppo dirigente che ha gestito il credito locale in maniera condivisa. Ma è vero o non è vero che fino a dicembre 2008 si esaltavano i risultati della BPS, anche attraverso il magazine di SCS? E’ vero poi che solo nel momento in cui si avvicinava il rinnovo delle cariche, si è aperta, dopo tanti anni di percorso unitario e condiviso, una fase di conflittualità tutta spoletina?  E’ vero o non è vero che la successiva conflittualità di quel gruppo dirigente abbia avuto tra le conseguenze anche la perdita di Spoletinità della nostra istituzione bancaria? E’ vero o non è vero che nei tanti anni di percorso unitario non è stato certo Cardarelli a contestare la gestione, ma solo pochi come ad esempio il gruppo Aspocredit? Per cambiare davvero servono donne e uomini non più ancorati alla rabbia dei personalismi e alle divisioni del passato, la nostra nuova Spoleto saprà essere unita, diversa e migliore”.

 E fanno 3 – intanto proprio sugli affondi fatti dal Pd si apprende che l’avvocato Salvatore Finocchi, legale di Cardarelli, ha presentato 3 denunce alla locale Procura per diffamazione. Due nei confronti del piddì, uno dell’esponente della lista civica Prima Spoleto Sì Maurizio Hanke. Ma a questo punto non è da escludersi una quarta iniziativa legale.

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