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“Balle marketing” a fin di bene

Se riflettiamo sulle dinamiche tra aziende e clienti, emerge una lezione fondamentale: tutte raccontando delle gran storie. Queste storie fungono da collante con i loro clienti. Tuttavia, ciò che rende interessante questo concetto è che molte di queste narrazioni sono abili “bugie”.

In un mondo affollato di prodotti e servizi, i player sono costantemente alla ricerca di modi per distinguersi e catturare l’attenzione dei consumatori. Per farlo, spesso creano racconti coinvolgenti che mettono in risalto i loro prodotti o retroscena in modo allettante. Queste narrazioni possono essere esagerate o manipolate per suscitare emozioni, desideri o persino timori nei potenziali acquirenti. In altre parole, i professionisti del marketing sono veri e propri “fabbricatori di storie” che cercano di creare una realtà alternativa per convincere i consumatori ad acquistare da loro.

Ecco il punto cruciale: gli esseri umani sono inclini a credere alle storie che risuonano con le loro esperienze, background e desideri personali. Questo principio è alla base anche della diffusione delle notizie false sui social media: la menzogna non deve essere assurda e deve avere una base su cui si riflette già.

Quando una storia è ben confezionata e persuasiva, può trasformare un prodotto mediocre in un oggetto del desiderio. Pertanto, nonostante si possa etichettare chi fa marketing come “bugiardi,” bisogna anche riconoscere la loro abilità nello sfruttare il potere delle storie.

Ovviamente, c’è un limite, e le aziende dovrebbero evitare di essere eccessivamente disoneste nelle loro narrazioni. Le menzogne possono funzionare a breve termine, ma se i clienti scoprono la verità, la fiducia viene minata ed il marchio può subire danni irreparabili alla sua reputazione. Pertanto, nonostante le menzogne possano aiutare a vendere, è essenziale che le storie abbiano almeno una base di verità.

Ciò che più mi affascina è che una bella storia non solo beneficia i consumatori ma può anche contribuire a far crescere l’impresa. Ho avuto il privilegio di vivere in prima persona un caso in cui l’azienda si è presentata ai clienti come ben più affascinante di quanto fosse nella realtà (sfruttando saggiamente retaggi e aspettative dei clienti stessi). Questa visione si è trasformata in un faro guida per il miglioramento: “noi dobbiamo diventare quelli che abbiamo raccontato di essere”. Ed infatti nel corso del tempo, questa azienda è diventata davvero ciò che aveva promesso nella sua narrazione, e la storia è diventata realtà.

Nei mercati, l’autenticità crea una connessione profonda che porta a una fedeltà a lungo termine e alla costruzione di un marchio solido. Un’azienda capace di condividere la sua storia in modo inizialmente scaltro, ma successivamente sincero, guadagnerà la lealtà dei clienti che apprezzano la trasparenza e la forza che ne scaturisce.