La notizia ai lavoratori è arrivata solo lunedì pomeriggio, primo novembre. Il Comune di Spoleto ha emesso un nuovo bando per la pulizia dei bagni pubblici nel quale viene previsto un nuovo orario di lavoro fortemente ridimensionato.
Parliamo di stipendi che vanno da circa 250 a 400 euro al mese, che con i nuovi tagli diventeranno di 150 euro o poco più.
“Non parliamo di sprechi o aree di privilegio– chiosa in una nota stampa il SiCobas dei lavoratori– come va di moda dire.
La Giunta comunale continua a dimostrarsi forte con i deboli e debole con i forti, andando a colpire quelli che già sono salari da fame. Si tratta di una scelta scellerata dal punto di vista politico, in un momento nel quale la crisi economica colpisce duramente molti spoletini.
Si tratta di una scelta scellerata dal punto di vista sanitario, in un momento nel quale l’emergenza Covid-19 avrebbe semmai dovuto indurre ad aumentare l’attenzione e le ore dedicate alla pulizia e alla sanificazione dei locali pubblici.“
“Ma si tratta anche di una scelta profondamente anti-sindacale– prosegue la nota del Si Cobas- Il pretesto è stato il cambio di appalto. Il Comune si è comportato in questo frangente come oggi troppi padroni si comportano con i lavoratori, approfittando di una condizione di caporalato legalizzato: cambio l’appalto e subaffitto lo stesso lavoro (agli stessi lavoratori), ma con condizioni salariali peggiorative.
L’amministrazione locale ha chiaramente violato le già risibili regole a tutela dei lavoratori: infatti, un nuovo contratto peggiorativo della quota salariale, avrebbe dovuto passare attraverso la contrattazione con il sindacato. Spesso le associazioni datoriali si inventano sindacati di comodo, per firmare questi contratti.
“Il Comune di Spoleto non ha nemmeno seguito questo passaggio: ha semplicemente prodotto un bando di gara che prevedeva meno ore, ovvero meno soldi– specificano i sindacalisti- Né il Comune di Spoleto, né la nuova ditta committente hanno il diritto di imporre ai lavoratori delle pulizie, tutti a tempo indeterminato, il licenziamento e la riassunzione a condizioni peggiorative senza passare dalla contrattazione con un sindacato rappresentativo dei lavorati stessi.
Questo sindacato esiste, è il Si Cobas, e solo nel 2019 ha proclamato una settimana di sciopero dal 25 aprile al primo maggio. Proprio in quell’occasione vennero strappati quei miglioramenti salariali che con questa mossa il committente cerca surrettiziamente di riprendersi.
Una vertenza che ebbe anche un certo risalto sulla stampa locale. Il Comune ha semplicemente finto di ignorare quello che è il fatto pacifico della sindacalizzazione di questi lavoratori. I lavoratori delle pulizie dei bagni pubblici di Spoleto ricordano che hanno garantito pulizia e santificazione, pur non essendo specializzati, durante tutto il periodo della pandemia.
Denunciano che non sono stati forniti loro i DPI (dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti, ecc.), che non è mai stata fatta una sanificazione dei locali, né da personale specializzato, né di aver mai seguito loro stessi un corso per tale specializzazione. Giacché questo avrebbe dovuto prevedere un aumento in busta paga, invece qui si pensa solo a tagliare!
I lavoratori delle pulizie dei bagni pubblici di Spoleto si dichiarano indisponibili– conclude la nota stampa– a qualunque soluzione che preveda anche solo un euro in meno al mese del proprio già misero stipendio. Così come si dichiarano indisponibili a qualunque peggioramento rispetto alle conquiste ottenute nella vertenza di maggio 2019.
Perché questo non accada, si dichiarano sin da ora in stato di agitazione, pronti a entrare in sciopero a oltranza e ad altre forme clamorose di protesa. Facciamola finita con le gare d’appalto al massimo ribasso, aumentiamo gli stipendi e la formazione dei lavoratori a partire dalle mansioni di sanificazione per la salute del personale e degli utenti, aumentiamo il personale e con contratti decenti per tutte e tutti. Si Cobas – Comitato di base pulizie Spoleto
Foto repertorio TO