Claudio Bianchini
Oltre a rifare il letto del suo assistito, pensava bene anche di occultare i soldi sotto il materasso: forse non è andata proprio così, ma – come si dice – a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. E' il caso della 'badante furbetta' che ha evaso al fisco qualcosa come 34mila euro nel giro di tre anni. Nel mirino delle 'fiamme gialle' non finiscono solo ricchi imprenditori, contribuenti che sfrecciano su potenti bolidi o grandi evasori, il vizietto di non pagare la tasse è davvero trasversale. Stavolta c'è di mezzo pure la piaga del 'lavoro nero': nel quadro delle attività di contrasto del fenomeno, e sotto il coordinamento del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia, i finanzieri della Compagnia di Foligno, hanno concentrato l’attenzione sulle 'badanti' che – si legge in un comunicato stampa – prestano le loro mansioni lavorative in qualità presso il domicilio di soggetti privati. L'indagine, grazie anche ai riscontri incrociati con la banca dati dell’anagrafe tributaria – integrata per la circostanza con le risultanze dell’INPS di Perugia – ha portato all'individuazione di una signora che negli anni 2008, 2009 e 2010 risultava aver prestato attività di lavoro a domicilio alle dipendenze di un soggetto privato di Foligno, percependo retribuzioni nette complessive superiori ad 8mila euro e – come tale -obbligata alla presentazione della dichiarazione dei redditi, in realtà mai presentate. A seguito dei controlli, è quindi emerso che la badante non aveva versato imposte nel corso del triennio, riuscendo ad occultare redditi complessivi per circa 34mila euro.