Stefano Mazzoni ritorna a dirigere l’apparato burocratico della Provincia di Perugia. Comincia dai vertici il recupero dei dipendenti persi dall’Ente (circa 500 dei mille in organico nel 2014) che sembrava destinato a scomparire e che si è salvato dal voto del referendum del dicembre 2017. Un organico da ricostruire, almeno in parte, per far fronte ai compiti che la Provincia svolge in materia di edilizia scolastica, viabilità e salvaguardia ambientale, aveva annunciato il neo presidente Luciano Bacchetta al momento del suo insediamento.
E proprio Bacchetta, come primo atto, ha richiamato il direttore generale Stefano Mazzoni, che nel 2016 era passato al di là di piazza Italia, scelto dalla presidente Porzi e dal vice presidente Guasticchi (già presidente della Provincia di Perugia) per svolgere il ruolo di segretario generale dell’Assemblea legislativa (incarico contro il quale, nell’ufficio di Presidenza, aveva votato il vice presidente di minoranza Valerio Mancini).
La Provincia di Perugia, dunque, torna ad avere il direttore generale, a capo di una struttura che al momento della fine del mandato di Nando Mismetti contava 16 dipendenti, destinati a scendere a 12 a seguito di 4 pensionamenti. E non sarà questa l’unica novità alla macchina dell’Ente apportata da Bacchetta. Una riforma che per ora tocca i piani alti, in attesa che vengano richiamati tecnici da mandare nelle scuole e “stradini” per curare la manutenzione viaria, secondo le esigenze già indicate dal neo presidente. Difficilmente, comunque, torneranno le 120 divise della polizia provinciale che erano state “cucite” in tempo di vacche grosse, con il corpo ora ridimensionato a 24 unità.