Categorie: Cronaca Terni

Baby squillo, interrogati in carcere i due spoletini

Resteranno in carcere almeno altri cinque giorni, in attesa di conoscere la decisione del giudice sulla richiesta di remissione in libertà o, in subordine, di arresti domiciliari inoltrata dal loro avvocato difensore. I due impiegati spoletini di 51 e 66 anni, M.S. ed S.S. le iniziali, arrestati nei giorni scorsi con le accuse di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile sono stati interrogati oggi, direttamente nel penitenziario di Maiano, dal giudice Augusto Fornaci (a disporre gli arresti era stato il Gip di Perugia Andrea Claudiani su richiesta del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Giuseppe Petrazzini).

“Fatti meno gravi” – Ma i fatti a loro ascritti, stando alle parole dell’avvocato Gaetano Puma del foro di Spoleto che li difende entrambi, sarebbero meno seri di quanto la gravità dei reati lascerebbe intendere. Questo, almeno, è quanto si evincerebbe dai fascicoli consegnati agli indagati. Le stesse intercettazioni telefoniche, ha dichiarato al telefono con Tuttoggi.info l’avvocato Puma, alleggerirebbero non di poco il quadro accusatorio nei confronti dei suoi assistiti.

A Terni – Erano stati interrogati ieri a Terni, invece, le altre due persone finite in manette insieme agli spoletini. Per entrambi – la madre di una delle baby squillo anch’essa dedita alla prostituzione e un giovane albanese di 27 anni considerato uno degli organizzatori materiali del giro di prostituzione – gli avvocati hanno chiesto la revoca della misura restrittiva in carcere o, in subordine, la concessione dei domiciliari.

Il modus operandi – Gli arresti erano scattati la mattina del 30 aprile ad opera dei Carabinieri di Terni coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Perugia. Stando ai fascicoli dell’inchiesta i due spoletini erano soliti prelevare la minorenne direttamente alla stazione ferroviaria, dove questa giungeva da Terni, per poi condurla nell’albergo dove sarebbero avvenute le prestazioni sessuali a pagamento. La prenotazione della camera sarebbe avvenuta tramite un linguaggio in codice. Durante l’interrogatorio di garanzia di oggi gli uomini hanno dichiarato la totale estraneità ai fatti del titolare dell’albergo, che forniva loro delle stanze ma sarebbe stato all’oscuro dell’attività illecita. Sulla richiesta di scarcerazione, che ora il Gip Fornaci inoltrerà al titolare dell’inchiesta Claudiani, l’avvocato Puma si dice “fiducioso”.

Indagine prosegue – Nel frattempo però continua l’attività di indagine da parte della Direzione Distrettuale Antimafia. Sarebbero già una quindicina i clienti abituali delle ragazze – di 14, 15 e 17 anni – noti agli inquirenti, ma non è detto che la cerchia non sia destinata ad allargarsi ulteriormente. Spoleto e Terni “tremano”.

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