Baby Gang, 3 anni e 4 mesi al trapper: "Oggetti lanciati contro polizia" - Tuttoggi.info

Baby Gang, 3 anni e 4 mesi al trapper: “Oggetti lanciati contro polizia”

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Baby Gang, 3 anni e 4 mesi al trapper: “Oggetti lanciati contro polizia”

Gio, 17/10/2024 - 19:03

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(Adnkronos) - Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, è stato condannato a Milano - al termine del processo con rito abbreviato - a 3 anni e 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata per l'assembramento - organizzato per realizzare un video musicale - del 10 aprile del 2021 in zona a San Siro, poi sfociato in un lancio di oggetti contro la polizia. Secondo le indagini, il giovane trapper - che a breve inizierà un tour in giro per l'Europa - avrebbe partecipato alla realizzazione di un videoclip musicale di Amine Ez Zaaraoui, noto come Neima Ezza, oggi 'punito' con un anno e sei mesi di messa alla prova.  

L'appello via social era stato raccolto, nonostante fosse un periodo di piena pandemia, da circa 300 giovani e giovanissimi, poi scappati in gran parte all'arrivo della polizia. A 'incastrare' Baby Gang sarebbe un video social in cui si vedrebbe il giovane trapper inneggiare alla fuga. Una tesi che il difensore Niccolò Vecchioni, che preannuncia ricorso contro la sentenza del giudice Tommaso Perna, respinge sostenendo che il suo assistito non era presente quando sono intervenuti gli agenti.  

(Adnkronos) – Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, è stato condannato a Milano – al termine del processo con rito abbreviato – a 3 anni e 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata per l’assembramento – organizzato per realizzare un video musicale – del 10 aprile del 2021 in zona a San Siro, poi sfociato in un lancio di oggetti contro la polizia. Secondo le indagini, il giovane trapper – che a breve inizierà un tour in giro per l’Europa – avrebbe partecipato alla realizzazione di un videoclip musicale di Amine Ez Zaaraoui, noto come Neima Ezza, oggi ‘punito’ con un anno e sei mesi di messa alla prova.  

L’appello via social era stato raccolto, nonostante fosse un periodo di piena pandemia, da circa 300 giovani e giovanissimi, poi scappati in gran parte all’arrivo della polizia. A ‘incastrare’ Baby Gang sarebbe un video social in cui si vedrebbe il giovane trapper inneggiare alla fuga. Una tesi che il difensore Niccolò Vecchioni, che preannuncia ricorso contro la sentenza del giudice Tommaso Perna, respinge sostenendo che il suo assistito non era presente quando sono intervenuti gli agenti.  

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