Se avevate dubbi sulla generosità di SASE, ente di gestione dell’Aeroporto “San Francesco di Assisi”, allora sappiate che il regalone è arrivato con sorprendente tempestività sotto l’Albero, l’ante-Vigilia di Natale. Ce lo racconta la collega Donatella Miliani de La Nazione. Una Accademia Internazionale del volo starebbe per mettere radici a Perugia con un investimento pari a 70milioni di euro. Che pochi non sono!
L’annuncio è del mitologico Presidente di SASE , Ernesto Cesaretti. Il presidentissimo, reduce (nel vero senso della parola) dalla recente assemblea per l’approvazione del bilancio di Sviluppumbria (uno degli azionisti pubblici di riferimento di SASE, in cui le disavventure gestionali dello scalo umbro hanno avuto un certo peso sulla performance finale), aveva nella manica l’asso pigliatutto che probabilmente chiuderà la partita delle “maldicenze” sull’ente di gestione, forse l’unico in Italia che amministra più servizi collaterali che voli con l’areo, al netto degli aeroplanini di carta e degli storni (trattasi di volo libero in effetti).
L’inossidabile Cesaretti annuncia “la firma della convenzione potrebbe andare in porto entro gennaio”. L’area del San Francesco avrebbe interessato a tal punto questa Accademia internazionale, di cui al momento non si sa nulla, che sarebbero in arrivo un fiume di aspiranti piloti, hostess, steward, meccanici, tecnici e altro personale. E anche un fiume di denaro, i 70 milioni annunciati, che potrebbero incidere in maniera decisiva sulla crescita dell’economia locale. Spiega ingolosito Cesaretti “+ 2,5 per cento del Pil regionale”. Ecco!
E’ pure vero che SASE soffre da qualche anno a questa parte, di una fastidiosa malattia esantematica dal nome, annuncite acuta pigmentosa. Una vera e propria maledizione. Ne abbiamo parlato da queste colonne talmente tante volte che ormai temiamo anche il contagio per inchiostro contaminato. Inutili tutti gli appelli alle autorità sanitarie regionali, che avevano ben altre problematiche che non quelle di un gioioso e scalmanato gruppo di amministratori di aeroporto, i quali in due anni non sono riusciti a trovare una compagnia di volo da scritturare, dotata di aerei veri, quelli con i piloti, i motori, le ali, le licenze etc…
Un vecchio amico giornalista che, ahinoi, non c’è più, ogni volta che qualcuno entrava in redazione per conferire con lui sui più disparati argomenti, fosse stata la politica o l’economia o qualunque altra cosa, prima che l’interlocutore potesse aprire bocca, chiedeva “Hai portato il fagiano? “. Il saggio collega, che non era un cacciatore, intendeva chiedere se l’avventore avesse da dire realmente qualcosa o se si sarebbe trattato di chiacchiere e basta.
Ma se i giornaloni ne parlano, allora la notizia da qualche parte deve esserci. Speriamo solo che non si tratti della recrudescenza della malattia esantematica, proprio nel momento in cui anche i sanitari “regionali” sembrano essersi convinti che occorra una robusta cura di antibiotico per estirpare definitivamente le cause.
Sta di fatto che anche questa volta di tutto si parla nello scalo umbro, meno che di voli veri e passeggeri.
E chissà che il Presidentissimo Cesaretti oltre che essere, inossidabile, impermeabile e riflettente, non sia anche antibiotico e antivirale. Mah, a saperlo!
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