TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – La prova di fioretto maschile a squadre chiude il programma della scherma all’Olimpiade di Tokyo 2020: l’ultima giornata di gare della kermesse a Cinque Cerchi, sulle pedane della venue “Makuhari Messe Hall B”, non porta però medaglie all’Italia. Il quartetto composto dall’argento individuale Daniele Garozzo, Andrea Cassarà, Alessio Foconi e Giorgio Avola è stato infatti sconfitto nei quarti di finale dal Giappone con il punteggio di 45-43. Un match molto equilibrato, punto a punto in tutte le nove frazioni, che alla fine ha visto esultare la formazione di casa. Gli azzurri, con Avola in pedana al posto dell’infortunato Cassarà (costretto a uscire dopo poche stoccate contro i giapponesi) hanno poi chiuso la gara al quinto posto, superando l’Egitto per 45-30 e la Germania per ritiro dei tedeschi (causa gli acciacchi di due componenti della squadra).
L’Italia della scherma chiude così l’Olimpiade di Tokyo 2020 con cinque medaglie: tre gli argenti, di Luigi Samele e Daniele Garozzo nelle prove individuali – rispettivamente – di sciabola e fioretto, e della squadra degli sciabolatori (Luigi Samele, Aldo Montano, Luca Curatoli ed Enrico Berrè); due i bronzi conquistati dalle squadre delle spadiste (Rossella Fiamingo, Federica Isola, Mara Navarria e Alberta Santuccio) e delle fiorettiste (Alice Volpi, Arianna Errigo, Martina Batini ed Erica Cipressa).
Un bottino che sarebbe potuto essere più ricco se si considerano i tre quarti posti raccolti dalla fiorettista Alice Volpi, dallo spadista Andrea Santarelli e dalla squadra di sciabola femminile.
“Ripartiamo da cinque medaglie e con lo sguardo rivolto al futuro – il commento del presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi -. Il bilancio complessivo non può ovviamente essere soddisfacente, soprattutto se si ragiona a caldo dopo l’eliminazione della squadra di fioretto maschile, che brucia visto il valore dei nostri ragazzi. E’ mancato l’oro qui a Tokyo e questo pesa, ci sono zone d’ombra ma non mancano anche aspetti positivi, in particolare i tanti giovani dai quali ripartire. Avevamo 11 esordienti in questa Olimpiade e alcuni dei più giovani si sono messi in luce dimostrando qualità e voglia che ci indirizzano verso il futuro. Non vediamo l’ora, dopo aver fatto tutte le riflessioni del caso come sarà giusto fare, di ripartire con l’attività internazionale. Ci sono atleti di valore che dovremo buttare nella mischia, da domani le gerarchie olimpiche si azzerano, i giovani potranno scalzare gli anziani e i più esperti potranno provare a difendere il loro posto in squadra, per guardare avanti nei tre soli anni che ci separano dal prossimo appuntamento olimpico”.
Il capodelegazione della scherma azzurra a Tokyo 2020, Maurizio Randazzo, ha infine aggiunto: “Abbiamo avuto tre volte la possibilità di vincere l’oro, abbiamo preso due bronzi, perso tre match per il podio e abbiamo messo quattro atleti, oltre quelli che hanno preso medaglia, tra i migliori otto nelle gare individuali. Adesso finisce un ciclo con l’Olimpiade e questo porta a fare valutazioni e portare avanti i giovani. Mi auguro che la nuova stagione ci possa permettere di far vedere quale è il loro valore. Un giovane a volte stimola anche il senatore a fare meglio e da ciò ne ha un vantaggio tutto il movimento”.
(ITALPRESS).