“Gioco di azzardo e sovraindebitamento: l’educazione economico finanziaria come strumento di prevenzione”. È il titolo dell’incontro di sensibilizzazione su un preoccupante fenomeno che riguarda un’ampia fascia di età, in particolare gli over 65, in programma giovedì 17 ottobre, alle ore 9, a Perugia, presso il “Centro per le famiglie – ACLI” (via A. Diaz n° 150, Madonna Alta).
L’incontro nasce nell’ambito del progetto “Rete di Argento” della Caritas diocesana in collaborazione con il Comune di Perugia, l’Usl Umbria 1 e la Polizia di Stato; è finanziato dalla Fondazione Perugia attraverso il bando “Welfare 2023 per gli anziani: cura, promozione e risorsa”. L’iniziativa vedrà anche la partecipazione della Fondazione antiusura “Exodus’94”, membro della Consulta nazionale antiusura, che opera nel territorio dell’Arcidiocesi sorrentino-sabiese, la cui esperienza sarà presentata dal presidente della fondazione, Daniele Acampora.
All’incontro partecipano relatori ed esperti, che daranno il proprio contributo anche al panel “dialogo con la cittadinanza”, moderato dal giornalista Martino Tosti, direttore di Radio Glox. Tra gli invitati Fausto Lamparelli, Questore di Perugia, Luciano Bondi, responsabile del Servizio aziendale per il trattamento del disturbo da gioco di azzardo dell’Usl Umbria 1, Angela Bravi, referente sui Tavoli nazionali per il gioco di azzardo della Regione Umbria. Concluderà i lavori il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli.
«L’incontro, rivolto in particolare agli anziani over 65, sarà un’occasione di riflessione per la comunità tutta che quindi è invitata a partecipare». A sottolinearlo è lo stesso don Briziarelli, che si sofferma sui fattori di rischio gioco di azzardo e sovraindebitamento, «fattori che aprono la strada alla povertà, per cui meritano profonda attenzione, riflessione e confronto. Un cammino che, come comunità, ci vede in prima linea nella cultura della prevenzione».
«La finalità di questa importante iniziativa – commenta Alfonso Dragone, responsabile Area progetti e fundraising di Caritas diocesana – è duplice: da un lato animare la comunità rispetto a questo delicato tema, facendo cultura e prevenzione, dall’altro promuovere percorsi di collaborazione con enti ed organizzazioni del territorio che si occupano di questa crescente problematica».
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