Avvocati ed altri appartenenti alle categorie “essenziali”, prima inserite e poi tolte tra quelle prioritarie da vaccinare in Umbria, che hanno fatto in tempo a prenotarsi mercoledì mattina, prima dello stop, riceveranno comunque la loro dose di AstraZeneca. Impossibile, infatti, annullare le prenotazioni, che vengono fatte inserendo il proprio codice fiscale (e non la professione).
Nominativi che erano stati inseriti nel sistema sulla base degli elenchi forniti dagli Ordini professionali (come era stato per le liste del personale scolastico fornito dal Ministero), ma che ora sarebbe complesso depennare. Anche perché si creerebbero buchi che rallenterebbero ulteriormente la campagna di vaccinazione, sulla quale la parola d’ordine è invece accelerare.
Certo, restano anomalie e polemiche su quanto accaduto tra martedì pomeriggio e mercoledì mattina. E ancora sulle chiamate effettuate domenica scorsa. Tanto da costringere l’Ordine degli avvocati di Perugia ad intervenire. Confermando che dai centri vaccinali dell’Alto Tevere e dell’Assisano erano arrivate richieste di nominativi per le vaccinazioni di recupero, ma non dalla struttura di Ponte d’Oddi. Dove la dirigente del Distretto del Perugino ha ammesso di aver chiamato parenti e amici avvocati per evitare che le dosi di vaccino disponibili, si è giustificata, venissero sprecate.
Il Consiglio dell’Ordine si dice “totalmente estraneo a tale vicenda che è frutto di un’organizzazione della gestione vaccinale regionale del tutto estemporanea e carente di chiare linee guida che non può che essere stigmatizzata anche sotto il profilo della completa assenza di precisi criteri nella gestione dell’ ‘avanzo’ del prodotto AstraZeneca e di qualsiasi direttiva da parte delle competenti autorità sanitarie locali“.
Anche perché la vicenda, oltre a creare malumore tra gli stessi avvocati, aveva attirato sulla categoria le critiche dell’opinione pubblica. A questo proposito, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Perugia ritiene “inaccettabile, e respinge, l’ingiustificato clima diffamatorio e ‘di odio’ mediatico riservato anche da certa stampa alla sola categoria degli avvocati cui peraltro, al momento, è stato somministrato unicamente un ‘avanzo’ di vaccino AstraZeneca con modalità tali da creare enormi, quotidiane difficoltà operative“.
Resta il pasticcio (e il giallo) delle mail, con il link al portale regionale delle prenotazioni, inviato agli avvocati. L’Ordine ne ha dato notizia, con una nota del presidente Tentori Montalto, mercoledì, giorno in cui si sono aperte le prenotazioni (poi chiuse dopo un’ora e mezza circa). Ma molti avvocati avevano ricevuto la mail già nel pomeriggio di martedì, con la raccomandazione di anticipare la vaccinazione in virtù dell’arrivo di nuove dosi di vaccino.
Tanto che mercoledì mattina alle 8.30, al momento dell’attivazione del portale vaccinazioni, alcuni sono riusciti ad entrare subito nel sistema ed a ricevere l’appuntamento per venerdì e sabato.
Le mail sarebbero partite da Umbria Digitale per un disguido. Dopo che la Regione, martedì pomeriggio, in un vertice della sanità, aveva deciso di fermare le prenotazioni alle categorie essenziali aggiuntive rispetto al piano nazionale, come fatto in tante altre zone d’Italia.
Il portale è stato bloccato a metà mattinata e la nota ufficiale del commissario Covid Massimo D’Angelo è stata diramata intorno alle 12, subito dopo il pesante richiamo fatto dal premier Draghi in Senato alle Regioni che “trascurano gli anziani” per privilegiare categorie influenti. Perché praticamente in tutta Italia, anche a seguito dell’invito ad accelerare sulle vaccinazioni fatto dal generale Figliuolo, sono state inserite ulteriori categorie prioritarie oltre a sanitari, insegnanti, militari e forze dell’ordine.
In Umbria, le ulteriori categorie essenziali prevedevano l’intero comparto della Giustizia (con gli avvocati inclusi successivamente), personale della protezione civile, assistenti sociali e persone impegnate nell’assistenza domiciliare, informatori scientifici, addetti alle manutenzioni di dispositivi elettromedicali, personale delle dogane, delle onoranze funebri. E i centri operativi comunali (Coc), tra cui sindaci e assessori. Di questi, chi è rientrato nella breve finestra temporale riceverà il vaccino AstraZeneca. Gli altri dovranno attendere la chiamata in base all’anzianità.
E dopo l’audizione in Commissione cultura al Comune di Perugia, dove si è discussa la mozione di Cesaro e Puletti (poi sospesa) di vaccinare i tecnici delle costruzioni, perché sarebbero a rischio per la mole di lavoro con il Superbonus, è intervenuto con una nota anche l’Ordine degli Architetti di Perugia. Per ribadire che la Rete delle Professioni Tecniche Umbria non ha fatto alcuna richiesta di vaccinazione prioritaria.
“Le categorie professionali – la nota che RPTU ha inviato al Comune di Perugia – non sono e non possono essere un criterio per la priorità di vaccinazione, per cui deve essere data priorità alle categorie fragili, all’età ed chi è più a rischio di esposizione“. Una posizione ribadita dai rappresentanti delle professioni nella stessa audizione. Nella quale, comunque, qualcuno ha auspicato che, vaccinati gli over 60 e le persone fragili, si tenga conto anche dei rischi legati alle attività svolte.
Domani la Regione Umbria comunicherà le linee del nuovo piano vaccinale anti Covid, che seguirà le indicazioni di quello nazionale, dopo le nuove decisioni assunte dal Governo.