Una lettera di dimissioni che rischia di diventare un “caso”. E’ quella che due giorni fa Maela Pezza, uno dei 3 vicepresidenti dell’Avis di Spoleto, ha fatto pervenire alla segreteria dell’Associazione, e con la quale ha annunciato di voler concludere il rapporto di volontariato durato ben 9 anni. Una scelta personale, legittima, così come personale è stata la decisione di postare uno stralcio di quella missiva sul proprio profilo facebook. Ma la cosa non è andata giù al presidente Sergio Grifoni (vicesindaco in pectore per la coalizione del centrosinistra chiamata domenica al ballottaggio) e al direttivo dell’Avis che, sempre attraverso Fb, ha stigmatizzato il comportamento dell’ormai ex vicepresidente.
“Grave danno d’immagine” – Ecco l’ordine del giorno “a carattere di urgenza” (testuale) pubblicato sul social network: “Il Consiglio Direttivo dell’Avis Spoleto, nella riunione del 5 giugno u.s., all’unanimità: PRESA VISIONE della lettera di dimissioni della Vice Presidente, Maela Pezza, con la quale vengono lanciate accuse al Presidente Sergio Grifoni sulle modalità di gestione dell’Associazione; RISCONTRATO che il contenuto della lettera stessa non rispecchia la realtà dei fatti, visto che ogni decisione su iniziative intraprese dall’Avis, proposte dal Presidente, sono state sempre deliberate dagli organi sociali preposti; PRESO ATTO che la stessa Maela Pezza ha ritenuto opportuno divulgare il contenuto della lettera stessa tramite il proprio profilo facebook, fattore questo che arreca un danno enorme all’immagine ed alla credibilità dell’Associazione; p.t.q.s. ESPRIME Piena e totale solidarietà al Presidente Grifoni per le ingiuste accuse ricevute, invitandolo a continuare l’attività con il medesimo impegno sino ad ora dimostrato; STIGMATIZZA Il comportamento della Vice Presidente Maela Pezza che ha ritenuto di rendere pubblica un’azione dirigenziale, che avrebbe invece dovuto rimanere circoscritta nel contesto associativo“. Strano modo di ragionare quello dell’Avis. E perchè mai un vicepresidente di una (benemerita) onlus, peraltro finanziata anche con denari pubblici, non avrebbe dovuto far conoscere le proprie ragioni se queste, ovviamente, sono rimaste nell’ambito di una civile comunicazione, come sembra peraltro sia stata quella della Pezza? Qualcosa però è successo se la ‘malcapitata’ ha deciso di rimuovere il suo post da Facebook (cosa che non si può dire altrettanto dell’Avis) a neanche tre ore dalla sua pubblicazione.
“Non volevo creare problemi” – raggiunta telefonicamente da Tuttoggi.info, dice, con voce titubante, quasi intimorita, che mai avrebbe pensato di alzare un simile polverone. La signora Pezza, stimatissima in città per la sua opera di volontariato, viene descritta da chi la conosce come una persona sensibile ma anche determinata. “La scelta di dimettermi – ci dice al telefono – è stata del tutto personale, non voglio arrecare alcun danno ad un’associazione all’interno della quale operano persone meravigliose con cui ho condiviso esperienze straordinarie”, ha sottolineato la signora Pezza, che ha però ammesso di essersi trovata spesso in disaccordo con le “modalità forse troppo autoritarie con cui sono state adottate alcune decisioni nel corso degli anni“. “Più volte – continua – ho dovuto puntare i piedi e alzare la voce per farmi ascoltare. Ho sempre cercato di coinvolgere il consiglio esecutivo nei processi decisionali ma questo, che consideravo del tutto naturale essendo l’organo preposto, veniva visto come una forzatura. Le idee associative sono una cosa, ma le persone, si sa, possono dimostrarsi diverse”.
“Auguro all’Avis il meglio” – “Avrei desiderato confrontarmi in una situazione più pacata e serena – ha rimarcato l’ex vicepresidente – ma visto che non è stato possibile ho preferito fare un passo indietro. Ripeto, si è trattato di una scelta personale e anche molto sofferta, visto il tempo che ho trascorso all’Avis, ma era arrivato il momento di farlo. E non volevo certo offendere qualcuno – ha concluso – pubblicando uno stralcio della lettera su facebook. Al contrario, auguro a tutti i miei amici e colleghi e all’Associazione ogni bene per il futuro. Io continuerò certamente a fare volontariato, anche se altrove”.
Pressioni sui media – Non c’è possibilità di sapere le motivazioni che hanno convinto la Pezza a rimuovere il post dal proprio profilo Facebook (altrettanto non si può dire dell’Avis). Qualcosa probabilmente è successo. Che abbia subìto pressioni? Di certo ce ne sarebbero state nei confronti della stampa locale. Almeno due redazioni, a quanto ha appreso Tuttoggi.info dai diretti interessati, hanno ricevuto la telefonata ‘allarmata’ del responsabile Avis. Forse per Grifoni pesa il momento elettorale e la scadenza di domenica prossima.
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