“Da oggi in poi, chi passerà davanti al ‘Monumento al donatore’ eretto di fronte alla nostra sede si fermerà a pensare alle tante donne e ai tanti uomini disposti a privarsi di una parte della loro linfa vitale per far del bene al prossimo”. Con queste parole il presidente dell’Avis di Spoleto Sergio Grifoni ha implicitamente ringraziato tutti i donatori e i sostenitori che hanno permesso la realizzazione del monumento, inaugurato con una grande festa domenica scorsa.
La scultura, una donna e un uomo stilizzati che sorreggono una goccia si sangue, è stata realizzata dal maestro lucchese Fabrizio Orlandini, artista molto quotato non solo all’interno dei confini italiani. La scelta dell’opera di Orlandini è stata emanazione della volontà popolare prima – con i cittadini che la scelsero due anni fa tra vari prototipi – e di una giuria di esperti poi, composta tra gli altri dai pittori spoletini Campus e Bizzarri.
“Sin dal 1954, anno in cui Paolo Piacenti fondò l’Avis Spoleto – ha detto Grifoni a Tuttoggi.info – gli avisini sentivano il bisogno di un simbolo che rappresentasse il gesto della donazione. E’ stata una volontà comune di tutti i presidenti che mi hanno preceduto, ma per problemi economici non è mai stato possibile realizzare questo simbolo, almeno fino ad oggi. Per una associazione volontaria che vive di contributi non è facile concretizzare progetti economicamente dispendiosi. Se oggi ce l’abbiamo fatta dobbiamo ringraziare la disponibilità della Bps, della Carispo, della Fondazione Cassa di Risparmio e dell’amministrazione comunale, che è proprietaria del monumento e che ha provveduto alla sua istallazione. Ma l’elemento che più di ogni altro ci da la forza di andare avanti è l’esponenziale crescita numerica dei sostenitori dell’associazione e la loro grande sensibilità, da quelli che danno i cento euro ai pensionati meno abbienti che ne donano 5.
Ciò che fa ben sperare anche per il futuro dell’Avis è proprio la crescita numerica degli “amici” dell’associazione. Attualmente si contano circa 4300 persone tra donatori e sostenitori, divisi tra i territori di Campello, Castel Ritaldi e Spoleto (che fa la parte del leone). Nel solo 2011, inoltre, c’è stato un incremento del 10% di donatori; gran parte dei quali giovani dai 18 ai 25 anni. “Questo dato è particolarmente importante – ha concluso Grifoni – ed è frutto del grande lavoro di sensibilizzazione che ogni anno svolgiamo nelle scuole del comprensorio”.