Aumentano i donatori, ma diminuiscono le donazioni di sangue: questo il paradossale bilancio tracciato da Gino Morbidoni, presidente della sezione Avis di Foligno.
Lo scorso anno si sono registrati addirittura 222 prelievi in meno: una riduzione drastica quanto preoccupante. Non siamo ancora all’allarme ma è comunque emergenza.
Attualmente i donatori sono il 4.46% della popolazione folignate, con il 6,45% delle donazioni, in base alla popolazione della terza città dell’Umbria.
Il quinquennio appena concluso ha visto un trend in costante ascesa: si è passati infatti dai 2424 soci del 2010 agli attuali 2556 d’altra parte però, è in netto calo – come detto – l’apporto delle donazioni, scese dalle 4221 del 2010 alle 3695 del 2014.
Numeri alla mano, il conto è presto fatto: crollo di circa l’11% nel biennio passato. La situazione è stata attentamente analizzata sabato scorso dall’assemblea cittadina, convocata nella sede storica di via dei Molini.
Da segnalare però, anche dati positivi, come quelli relativi alle donazioni di plasma, pressoché raddoppiate.
Confortante anche la disponibilità di nuovi donatori extracomunitari, in particolar modo della comunità islamica, grazie ad una proficua collaborazione. A venir meno, in ogni modo, non è né il senso civico né tantomeno la voglia di aiutare il prossimo.
Anche in questo campo infatti, incide, e pesantemente, la crisi economica. Sono lontani i tempi in cui l’Avis di Foligno era al top nel panorama regionale, grazie anche alle presenza di grandi fabbriche, in particolar modo del settore ferroviario.
“Oltre ai motivi di salute che possono impedire ai soci di donare – ha fatto notare il presidente Morbidoni – ci sono sempre meno lavoratori che possono usufruire dei permessi, o magari hanno contratti che non lo prevedono, per non parlare di chi il lavoro non ce l’ha per niente. E’ una problematica che incide pesantemente sui bilanci finali. Inoltre – ha rilevato in assemblea – a causa dei limiti di età, a molti donatori ancora in buona salute non vengono più effettuati prelievi”.
Ma la voglia di rilanciarsi non manca: obiettivo prioritario, puntare sulla sensibilizzazione ed il coinvolgimento dei giovani. Prevista anche una donazione speciale: l’acquisto di un defibrillatore da mettere a disposizione della comunità, nell’ambito del progetto ‘Foligno città cardioprotetta’ con tanto di formazione del personale necessario.