Terni

Avigliano Umbro nel percorso turistico “I Cammini di S. Egidio”

Avigliano Umbro (TR) nei Cammini di Sant’Egidio, un percorso turistico e religioso attraverso l’Italia, nel segno dell’Abate di Saint-Gilles.
Ventisei località in tutta la penisola, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta; un denominatore comune: il culto per Sant’Egidio sul modello del cammino di Santiago di Compostela o della via Francigena.

“I Cammini di S. Egidio, di fatto, si configurano come una sintesi del progetto esposto nel libro “I cammini di Sant’Egidio. Tra turismo religioso, pubblica amministrazione e cultura ecclesiale”, scritto da Salvatore Puglisi, primo cittadino di Linguaglossa (Catania).

Sant’Egidio, protettore del bestiame, dei malati di lebbra e dei disabili

Sant’Egidio, eremita del VII secolo, dalla natia Grecia si trasferì ad Arles, in Francia, dove fondò un’abbazia. Difensore dei deboli e degli oppressi, rispettoso della natura e degli animali, divenne ben presto patrono e protettore del bestiame, dei malati di lebbra e dei disabili. Il suo culto si diffuse in tutta Europa, dalla Francia all’Italia, dal Belgio all’Olanda.

Luoghi distanti tra loro accomunati da un filo sottile di leggende

Un filo sottile di leggende accomuna nel suo nome luoghi distanti tra loro: Verrès (Aosta), Rubiana e San Gillio (Torino), Cona / Pergolotte (Venezia), Cavezzo (Modena), Gambettola (Forlì Cesena), Monte San Savino (Arezzo), Avigliano Umbro (Terni), Staffolo (Ancona), Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo), Civitaquana (Pescara), Caprarola, Cellere e Orte (Viterbo), Mompeo (Rieti), Camerata Nuova, Filacciano, Rocca di Cave e Tolfa (Roma), Terelle (Frosinone), Frosolone (Isernia), Grottolella e Melito Irpino (Avellino), Altavilla Silentina (Salerno), Latronico (Potenza) e Linguaglossa (Catania).

“I Cammini di Sant’Egidio”, un itinerario da percorrere in bici o a piedi

Da qui l’idea di valorizzare questo legame invisibile, creando un cammino di fede e un percorso di turismo religioso. Un’iniziativa di ampio respiro e dalla forte identità, al fine di attrarre i fedeli del Santo in un itinerario a tappe, da percorrere a piedi o in bici, capace di offrire bellezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche, ma anche suggestioni folkloristiche, ascetiche e spirituali.

Innumerevoli le ricadute economiche, e non solo, del progetto, nato dall’unione di due differenti aspirazioni, religiosa e laica. La prima, in capo al sacerdote don Orazio Barbarino e alla Confraternita di Sant’Egidio Abate di Linguaglossa, promotori nel 2015 del gemellaggio tra la comunità etnea e quella francese di Saint-Gilles. L’altra avviata nel 2017 dal sindaco Puglisi, che ha creato una rete con i Comuni egidiani.

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