La Befana, la notte scorsa, ha portato a Gubbio anche…gli “alberi parlanti”. Nei Giardini grandi della città, interessati dai lavori di rifacimento di piazza 40 Martiri finanziati dal Pnrr, sono infatti apparsi numerosi cartelli di protesta.
“State assistendo allo stupro in diretta di un giardino ottocentesco”, “Avete svenduto la nostra storia”, “Gubbio va innanzitutto curata, non stravolta”. Sono questi alcuni dei messaggi attaccati alle piante da alcuni anonimi cittadini, contro l’inevitabile “estinzione del verde pubblico” già paventata a gran voce dal comitato Barone Rampante, che nelle scorse settimane aveva ribattezzato i giardini piccoli come “un autogrill in mezzo alla città”.
Le critiche maggiori restano sempre quelle contro le delimitazioni in acciaio corten proprio intorno ad aiuole e alberi, per l’installazione delle quali – fanno sapere gli ambientalisti eugubini – “occorre tagliare le radici dei nostri bellissimi alberi. Un’azione che li mutila e li indebolisce pericolosamente. Ma questo viene fatto puntualmente dagli operai”. Su alcune piante infatti è stato anche apposto un cartello con la scritta “tra poco morirò“ oppure “ci tagliate i piedi con queste gabbie metalliche”, come fossero loro stesse a dirlo.
Sulla “disgregazione” del centro storico il comitato Barone Rampante – che ritiene come non sia stato fatto nulla nemmeno per trovare lavoro all’ortolano delle Logge dopo l’inevitabile chiusura del suo banco – aggiunge come ormai sia stata messa una pietra tombale pure sull’affascinante ipotesi di un parco archeologico eugubino inserito nella piazza: “Si è preferito stendere un sepolcro sopra i possibili scavi archeologici, e continuare a fare di gran parte della piazza un mortificante parcheggio”.
“Si è privilegiato il turismo a ogni costo, a scapito della vita degli abitanti, del rapporto tra città e cittadini – conclude il comitato – riducendo una città medievale bellissima a una baracconata buona per un turismo mordi e fuggi che si accontenta di trenini e monumentali ruote panoramiche appiccicate alla monumentale chiesa di San Francesco. È in atto la trasformazione delle città storiche in enormi B&B, contornati da locali in cui si mangia e si beve, si ascolta musica ad altissimo volume e si vomita per le strade, troppo ingozzati di tutto, come le oche“.
Da questa mattina (7 gennaio), intanto, proprio nell’area di piazza 40 Martiri avrà luogo – per quasi due mesi – la rivoluzione della viabilità, con la chiusura di via della Repubblica e l’inversione del senso di marcia in Corso Garibaldi. I lavori per la nuova piazza dovrebbero essere finiti – secondo quanto annunciato dalla giunta Fiorucci – entro maggio 2025.