Realizzazione della stazione dell’Alta velocità Medio Etruria. Completamento della superstrada “Due Mari” Grosseto – Fano E78. Realizzazione del Nodo di Perugia, anche nel primo stralcio, il cosiddetto Nodino, da Collestrada a Madonna del Piano. Sono le tre opere, tra quelle indicate come prioritarie dal sistema economico umbro, che rischiano di più di non essere mai realizzate.
E’ quanto scritto nell’edizione 2025 del Libro bianco sulle opere infrastrutturali presentato alla Camera di commercio. Tre interventi che presentano criticità e ritardi dal punto di vista progettuale, tecnico e finanziario.
Per il Nodo di Perugia la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, collegata dalla sede Anas dove ha avuto un incontro con i vertici insieme all’assessore De Rebotti, ha detto che l’Umbria ha chiesto il finanziamento per la progettazione e la realizzazione dell’intero Nodo, da Collestrada a Corciano, da realizzare per stralci funzionali, con una spesa preventivata di circa un milione di euro.
Criticità minori sono presenti anche per altre opere considerate prioritarie. Il potenziamento della linea ferroviaria Orte- Falconara (per un costo complessivo di 4 miliardi 744 milioni di euro). La velocizzazione della rete ferroviaria Terni – Rieti (204 milioni). Il potenziamento della linea ferroviaria Foligno – Terontola (136 milioni). Il completamento della Perugia – Ancona per la Quadrilatero (per un costo complessivo di 2 miliardi 601 milioni, con una copertura finanziaria del 93%).
E la realizzazione del sistema di piastre logistiche. Una sola, quella di Città di Castello, è stata completata. Per quella di Terni-Narni si attendono i lavori di collegamento ferroviario, mentre a Foligno l’opera è ancora in alto mare, dato che il terreno inizialmente individuato presenta delle criticità.
Il Libro bianco sulle infrastrutture quest’anno contiene un focus sull’aeroporto San Francesco d’Assisi e sull’accessibilità intermodale. Numeri alla mano, è stato mostrato come la crescita dei passeggeri dovrà necessariamente determinare un ampliamento delle aree per i vari servizi (soprattutto in caso di collegamenti con l’area extra Schengen), dei parcheggi e un sistema che consenta agevolmente di raggiungere agevolmente lo scalo anche con i mezzi pubblici. In questo caso, sono mostrati vantaggi e criticità delle due opzioni: la realizzazione di una stazione ferroviaria a Collestrada e quella di una fermata direttamente all’aeroporto, con una linea ferroviaria di collegamento a quella esistente.
“La politica non può continuare a tergiversare” ha detto il presidente della Camera di commercio, Giorgio Mencaroni, ricordando le tante progettualità messe in campo in Umbria, negli anni, senza riuscire poi a realizzare le infrastrutture che il mondo economico locale chiede da tempo. Sia per il trasporto su gomma, sia per l’alta velocità ferroviaria, sia per le modalità di raggiungimento dell’aeroporto, la cui crescita di questi ultimi anni deve essere mantenuta ed anzi auspicabilmente aumentata.
