Un video diventato virale, che ha alzato un grande polverone mediatico. Fa ancora discutere il filmato amatoriale di un cittadino che, avvistato un autovelox “nascosto” sopra un cavalcavia della Ss 318 (direttrice Perugia-Ancona), allo svincolo di Valfabbrica, ha letteralmente sbottato contro la Polizia locale accusandola di “far cassa” sulle pelle degli automobilisti.
Dopo le polemiche furenti sui social, per le quali il sindaco di Valfabbrica avrebbe anche disposto accertamenti su eventuali reati di diffamazione e di interruzione di pubblico servizio proprio da parte dell’autore del video, la stessa Polizia locale ha voluto chiarire la sua posizione, sottolineando innanzitutto come “tutti controlli su questa arteria siano calendarizzati e a disposizione della Prefettura di Perugia“.
Il Comando evidenzia in primis come la necessità di controlli, facente parte di un progetto di sicurezza stradale, nasca a seguito di numerosi incidenti mortali avvenuti proprio sulla Ss 318 (4 solo nel tratto Valfabbrica-Casacastalda nel periodo 2018-2020).
Nel merito della regolarità della postazione di rilevamento (l’autovelox sopra il cavalcavia), dunque, i vigili urbani precisano: “Si tratta di una ‘postazione di controllo temporanea presidiata dall’Agente accertatore’ e, in quanto tale, segnalata solamente nel momento in cui è presente l’apparecchiatura e la pattuglia che effettua l’accertamento, che avviene sulla Ss 318, mediamente, solo 2 giornate al mese, proprio in contrapposizione con l’asserita volontà di voler unicamente ‘fare cassa’, cosa che si potrebbe asserire solo con un numero più elevato di presenze mensili”.
Un altro punto contestato è stato quello della presunta mancanza di un cartello di avviso autovelox, come di fatto vuole il punto 7.1 della cosiddetta “Direttiva Minniti” (attuale riferimento normativo per gli accertamenti con autovelox), secondo il quale le postazioni di controllo devono essere sempre presegnalate con “idonei segnali di indicazione” (decreto ministeriale 15 agosto 2007): “Un requisito soddisfatto – chiarisce il Comando – “2 km prima della postazione di rilevamento (zona cavalcavia), con l’apposizione di apposito segnale posto al Km. 4+100”.
Va detto anche che sul video, inoltre, è presente anche il segnale di indicazione con il simbolo del vigile urbano “posto non dopo il luogo di accertamento, come erroneamente riportato in alcuni commenti, – precisa la Polizia di Valfabbrica – ma nel punto esatto in cui viene effettuata la rilevazione della velocità ad opera del raggio laser”.
“Il posizionamento su cavalcavia, peraltro, – aggiungono – è soluzione adottata in numerosissime postazioni fisse e mobili su superstrade ed autostrade; tale accorgimento è finalizzato a garantire la sicurezza degli operatori, così come degli automobilisti”.
L’attività di vigilanza – fanno sapere dall’ufficio della Polizia locale – avrebbe prodotto pure significativi risultati in termini di sicurezza e prevenzione, con un drastico calo delle sanzioni elevate: se il 12 giugno 2021 era stato sanzionato un automobilista su 4 (il 76,6% rispettava il limite), al 29 aprile 2022 è stato multato meno di un automobilista su 10 (il 92,7% ha rispettato il limiti). La velocità media, inoltre, è passata, da quando sono iniziati i controlli, da 112,1 Km/h a 96,1 Km/h. “Ma soprattutto, – aggiungono – da quando sono iniziati i controlli, non si sono verificati incidenti gravi sulle tratte di nostra competenza”.
Nel difendere la piena legittimità, correttezza ed utilità dell’operato della Polizia Locale di Valfabbrica – dicono dal Comando – si contesta con fermezza il video in questione, realizzato in completo spregio del rispetto del personale operante, che stava svolgendo il suo lavoro; lo stesso personale che in tutti gli altri giorni opera sulle strade non solo per comminare sanzioni ma per operare in soccorso di automobilisti e camionisti, scongiurando spesso situazioni di pericolo, ed a cui va tutta la nostra solidarietà. Se l’intento fosse stato quello di far cassa, gli autovelox sarebbero stati installati nei tratti viabili su cui vige il limite di 90 km/h o addirittura più basso”.
“Da ultimo – concludono riferendosi all’autore del video – non accettiamo lezioni di moralità e legalità da chi, dopo essere già stato sanzionato nel medesimo punto, percorre la strada andando spavaldamente a 140 km/h, riprendendosi altrettanto spavaldamente con il telefonino in mano e andando a proferire accuse ed insulti ad un operatore che sta svolgendo il suo lavoro, per poi esporlo al pubblico ludibrio”.