Luca Biribanti
Qualcuno era già salito sul carro, o 'corteo', dei vincitori; gli autovelox di Viale dello Stadio sono irregolari. E dopo i primi ricorsi vinti per le multe prese dai flash dei dispositivi elettronici, ora la situazione sembra essere cambiata. Da qualche giorno il Comune ha fatto capire di essere in possesso di un documento del Ministero dei Trasporti che darebbe parere positivo sulla legittimità degli autovelox. La situazione sembra grottesca: mentre proclami e campagne anti-Bencivenga, assessore al traffico, hanno convinto centinaia di cittadini a non pagare le multe e fare ricorso, ora si potrebbe verificare un ribaltone clamoroso. Lisciandosi i baffi sornione, l'assessore ha incassato le piccole battaglie perse in fatto di popolarità e simpatia, ma è pronto a vincere la guerra con un coupe de theatre: l'asso nella manica è pronto per essere calato e per chiudere la partita. È di oggi la nota della Polizia Municipale di Terni relativa agli autovelox, leggiamola: “Il ministero dei Trasporti non fa perizie ma esprime pareri interpretativi sulle norme tecniche in materia di circolazione stradale e sulla loro attuazione. Nello specifico dell’installazione degli autovelox nelle strade comunali di Terni, il Ministero ha espresso un parere specifico sulle caratteristiche minime obbligatorie che deve avere una strada per essere classificata strada urbana di scorrimento veloce, come nel caso di viale dello Stadio. Inoltre ha espresso il proprio parere in merito alla modalità di installazione della segnaletica di preavviso della postazione di controllo della velocità. Un pronunciamento che, nel suo complesso, rispecchia l’interpretazione dell’Amministrazione Comunale e convalida ulteriormente il percorso seguito e le misure adottate. Il parere rilasciato non è generico né astratto, ma è scaturito da una specifica richiesta presentata dal Comune, meticolosamente legata alle effettive caratteristiche di viale dello Stadio e alle modalità di installazione della specifica segnaletica. Tutta la corrispondenza intercorsa, tutto il lavoro dei tecnici, rientra nell’attività gestionale dell’Ente e non ha alcuna attinenza con decisioni di natura politica, né tantomeno tiene in alcun conto degli appuntamenti elettorali. Il lavoro svolto, compresa l’approfondita e ampia relazione trasmessa al Prefetto, ha il solo obiettivo di contribuire a legittimare l’operato dell’Amministrazione Comunale in materia di applicazione del codice della strada e di miglioramento della sicurezza delle vie cittadine”.
Lo scenario diventa complicato, nella misura in cui tutti i cittadini che si sentivano garantiti dalle iniziali sentenze del giudice di pace, potrebbero ora trovarsi a dover pagare non solo la multa, ma eventuali spese legali per aver perso il ricorso.
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