Trasimeno

Autodromo, muore pilota colto da infarto

Pilota muore nel paddock dell’autodromo di Magione. Quella che doveva essere una giornata di festa per tutti gli appassionati di automobilismo, con la ripresa in Umbria delle competizioni agonistiche, il primo evento in Italia dopo il lockdown causa Coronavirus, si è trasformata in tragedia.

L’infarto

Il pilota ascolano Pasqualino Amodeo, 72 anni, avvocato con la passione delle corse, è morto colpito da un infarto.

Amodeo si trovava al volante della sua Alfa 33, nell’Individual Races Attack. Dopo aver completato i giri di ricognizione, una volta tornato nella zona paddock, Amodeo ha avvertito un malore.

La corsa in ospedale

Come spiega una nota dell’Autodromo, immediatamente raggiunto dal personale medico in servizio all’Autodromo dell’Umbria, Amodeo è stato soccorso e stabilizzato.

Subito dopo il paziente è stato trasferito all’Ospedale Santa Maria della Misericordia a Perugia, dove ha ricevuto tutti gli adeguati trattamenti del caso. Per l’appassionato sportivo ascolano non c’è stato nulla da fare: si è spento presso il nosocomio perugino alcune ore dopo.

La nota dell’Autodromo

Alla sua famiglia le più sentite condoglianze da parte della Direzione e di tutto lo staff dell’Autodromo dell’Umbria” recita la nota del Borzacchini.

Si uniscono al cordoglio anche il delegato regionale ACI Sport, Ruggero Campi, ed il fiduciario Federico Giulivi: “Siamo profondamente addolorati per la perdita di un amico e di uno sportivo esemplare. Siamo vicini al dolore della famiglia, nonché alla famiglia sportiva che lo ha sempre supportato”.

L’avvocato Pasqualino Amodeo era molto legato all’autodromo Borzacchini di Magione, dove aveva più volte girato e partecipato a gare con le sue auto.

Il dramma in una giornata di festa e di sport

Si è conclusa con tristezza quella che era stata una bella giornata di sport per gli appassionati di automobilismo. Oltre cento i piloti che hanno preso parte alla prima giornata di gare automobilistiche dopo la fine della Fase 1 dell’emergenza sanitaria da Covid-19, che ha visto fermarsi anche le attività dello sport motoristico su tutto il territorio nazionale. L’Autodromo dell’Umbria è stato infatti il primo impianto a riprogrammare il ritorno delle competizioni, offrendo ai tanti amanti della velocità una bella opportunità di tornare a misurarsi in pista.

Hanno risposto con entusiasmo, infatti, i molti piloti e addetti ai lavori che oggi hanno preso parte al Borzacchini alle gare del Trofeo Italia Storico, della Formula Libera e dell Individual Races Attack, tutti rigorosamente rispettosi delle regole sanitarie imposte da protocolli di contenimento del contagio.

E così in pista si è accesa, dopo mesi e mesi di stop, la competizione: nel Trofeo Italia Storico, organizzato dai fratelli Alvaro e alessandro Bartoli, è stato necessario suddividere i concorrenti in due schieramenti di partenza per via dell’alto numero di partecipanti, con vetture fino a 1.6 cc e oltre.

Fra le cilindrate più piccole la corsa, sulla distanza di 20’, è stata appannaggio di Matteo Panini su Ginetta G12 nel primo raggruppamento; Giuseppe Covotta su Fiat 128 berlina nel secondo raggruppamento; Giuseppe Iuorio su VW Scirocco nel 3° e infine Alessio Danese al volante di Peugeot 205 Gti giunto vincitori nel 4°Raggruppamento.

Tra le auto storiche di cilindrata maggiore ha avuto la meglio Giuseppe Bonifati su BMW 318 nel 4° Gruppo; Roberto Arnaldi su A.R. GTAM HTP nel 3° raggruppamento e infine la BMW 2002 Ti di Massimiliano Del Nibbio fra le auto del 2° Raggruppamento.

La gara riservata alle monoposto delle più diverse categorie, la Formula Libera, ha visto prevalere il perugino Patrick Bellezza su Dallara F300 (categoria B), seguito dalla F. Renault 2000 dell’eugubino Luca Bazzucchi; tra le monoposto di cilindrata più ridotta ha prevalso la lady Silvia Simoni su Taatus 1.4, seguita da Ciccarelli e D’Aquino.

Individual Races Attack

Ha concluso la giornata di gare l’Individual Races Attack, competizione unica nel suo genere perché ricalca il regolamento delle cronoscalate (cosiddette “velocità della montagna”), ma si svolge nella sicurezza di un circuito. Qui, alla ricerca del miglior rilievo cronometrico possibile, si sono confrontati piloti al volante di ogni tipo di auto da corsa.

La classifica finale, ottenuta per somma di tempi delle due manches, ha registrato questa sequenza: 1. Giancarlo Maroni (su Osella PA21 JRB) con il crono totale di 9’02”99; 2. Iaquinta (OSella PA21 Evo); 3. Di Somma (Dallara F302); 4. Gramenzi (MG-AR1 Furore); 5. Urbani (Osella PA21). Quest’ultimo, pilota eugubino, è risultato il migliore degli umbri in gara.

Al via anche la lady perugina Deborah Broccolini, campionessa italiana della Velocità in Montagna in carica: per lei, sempre a bordo della fedelissima Mini Cooper S, il primo posto nel Gruppo E1 Italia.

Ma proprio nell’Individual Races Attack è avvenuta la tragedia, con la morte del pilota Pasqualino Amodeo colto da infarto.