Basta strumentalizzare ogni incidente che si verifica sul tratto perugino del Raccordo e sulla E45 ed effettuare gli interventi di messa in sicurezza che possono migliorare da subito la situazione nei punti in cui si verificano gli incidenti. Sull’incidente che ha mandato in tilt il Raccordo, dopo le parole del Comitato Chi salverà Ponte San Giovanni?, che chiede di accelerare sul Nodo, arriva la posizione del Coordinamento Sciogliamo il Nodo di Perugia, che ritiene inutile la variante.
Ecco il testo integrale della nota:
Il recente incidente e il conseguente e grave rallentamento di un’ambulanza, come riportato da diversi organi di stampa locale, che è avvenuto nei giorni scorsi all’altezza della galleria di Piscille, evidenzia la totale incapacità da parte delle istituzioni e società competenti di affrontare seriamente e fattivamente il problema.
Invece di insistere sul progetto di nuova tratta super-stradale del cosiddetto “Nodino” che collegherebbe Collestrada a Madonna del Piano (con unica direzione verso Roma, un costo di almeno 485 milioni, un tempo di realizzazione di almeno 10 anni e un oggettivo e gravissimo impatto a livello territoriale e ambientale) è necessario mettere immediatamente in sicurezza la tratta in cui si verificano incidenti.
Come:
1. Accelerando la realizzazione del raddoppio delle rampe di accesso al raccordo Perugia – Bettolle, dove si verificano i principali rallentamenti a causa dell’effetto imbuto.
2. Predisponendo immediatamente controlli e dissuasori di velocità anche video, per il rispetto delle regole (come quella del cambio corsia all’ultimo, in direzione Perugia – Firenze all’altezza di Ponte San Giovanni, principale e ricorrente violazione).
3. Installando subito una segnaletica alta luminosa e rafforzando quella laterale ora carente, insieme al potenziamento dei guardrail e dei pannelli fonoassorbenti.
4. Attivando presidi fissi di controllo e soccorso stradale nella tratta come avviene nei principali snodi del paese.
5. Smetterla di strumentalizzare gli incidenti e creare allarmismo tra la popolazione, tutto per gridare al “Nodino” e coprire la mancanza di azione e capacità da parte dell’assessorato regionale alle infrastrutture, che ha la delega alla sicurezza stradale. Come abbiamo già spiegato, è necessario intervenire immediatamente per rendere sicura e potenziare la strada dove si verificano questi incidenti.
Costo stimato 70 milioni, tempo di realizzazione 2 anni.
Non lo hanno fatto le precedenti amministrazioni, e non sta facendo l’Assessore Melasecche, che continua a inveire contro di noi, dimostrando ancora una volta un comportamento istituzionale riprovevole nei confronti dei semplici cittadini. Noi vorremmo solo soluzioni concrete, realizzabili e sostenibili sia per il territorio che per le tasche degli italiani e degli umbri.
E l’esempio è quello della tangenziale di Bologna (nella foto).