Pista ciclabile di Gubbio al centro delle polemiche e, nei giorni scorsi, anche del Consiglio comunale. La vicesindaco Alessia Tasso ha infatti risposto, con importanti anticipazioni, all’interrogazione di Riccardo Biancarelli (Democratici per Gubbio), Francesco Zaccagni (Socialisti e civici popolari) e Mattia Martinelli (Scelgo Gubbio) proprio sull’annosa questione riguardante il “discusso” percorso ciclopedonale.
Realizzata nel 2015 e finanziata con 335 mila euro per garantire la mobilità di ciclisti ma anche dei pedoni, la pista ciclabile (in degrado su molti tratti) resta ancora oggi poco utilizzata per la sua originaria funzione, ma da anni viene spesso scambiata per un parcheggio (nella foto di qualche anno fa via Rosseau davanti al Cassata-Gattapone).
“Tale tracciato – ha detto Biancarelli in Consiglio – ha manifestato fin da subito criticità, soprattutto a causa del sistematico parcheggio non autorizzato e ‘selvaggio’ di auto, in particolare lungo ampi tratti di Via Leonardo da Vinci, che di fatto disturba anche i ‘reali’ utenti del percorso; una rivisitazione della viabilità risulta ormai assolutamente necessaria al fine di snellire il traffico, aumentare la sicurezza stradale e migliorare la qualità della vita di residenti e fruitori di esercizi della zona“. Biancarelli ha infine chiesto se “la pista ciclabile risulti adeguata dal punto di vista urbanistico e del codice della strada; se si intende porre fine al parcheggio abusivo lungo quest’ultima e se, ed eventualmente attraverso quali iniziative, si vuole procedere alla riorganizzazione della viabilità di tutta l’area ovest“.
Tasso ha esordito con il tema viabilità, ricordando come, nel 2016, l’amministrazione commissionò uno studio finalizzato ad una bozza di ‘Piano urbano di mobilità sostenibile’, che aveva tra le premesse un analisi sui flussi di traffico a Gubbio: “Mentre in alcune zone della città risultavano picchi di traffico in determinati orari (ad esempio ingresso o uscita da scuole), in via Leonardo Da Vinci e nella zona Ovest in generale (anche per il fatto che qui vi sono tantissime attività) c’era una concentrazione costante di auto a tutte le ore della giornata. Una delle proposte che ci erano pervenute, dunque, era l’introduzione di un senso unico nella parte finale di via Leonardo Da Vinci (direzione Contessa). Una proposta prematura a quel tempo, perché non eravamo ancora nelle condizioni di garantire una viabilità fluida: con gli anelli di sensi unici è infatti necessario che ci siano strade parallele interrotte periodicamente da viabilità di tipo trasversale. Oggi credo che il momento sia maturo: possiamo ritornare su questo tipo di riflessione e introdurre il senso unico per affrontare e risolvere questa situazione“.
Tornando sulla pista ciclopedonale la vicesindaco ha ricordato come il bando di finanziamento del 2013 fosse finalizzato a introdurre interventi per la mobilità sostenibile in contesti urbani fortemente antropizzati: “Si vede che all’amministrazione di allora la zona ovest – dove poi è stata posta la pista – doveva essere sembrata in qualche modo adeguata allo scopo. Dal punto di vista tecnico-viario, abbiamo le certificazioni prodotte sia in fase progettuale che di collaudo, perché la pista ciclabile è dotata di un certificato di regolare esecuzione sottoscritto al termine dei lavori, tanto che periodicamente i vigili urbani fanno controlli lungo tutto il tracciato“.
“È chiaro che quello della sosta selvaggia in luoghi dove non è affatto consentita è di per sé un tema che chiaramente innervosisce l’utente corretto e il legittimo destinatario di quegli spazi – conclude il vicesindaco – Comunque anche lungo via Leonardo Da Vinci sono presenti molti spazi per la sosta, anche se magari bisogna fare 100 metri in più a piedi. E’ altrettanto vero che quello spazio è stato progettato e dedicato per un tipo di viabilità diversa da quello delle auto. Quindi se c’è una cosa da fare è quella di innescare un processo che, pure dal punto di vista culturale, possa dare risultati ma soprattutto occorre intensificare i controlli, con eventuali sanzioni, perché fungano da deterrenti. Sulla riflessione del senso unico saremo in grado di presentarla a breve. Per settembre contiamo comunque di avere la strada dei pompieri aperta e quindi saremo in grado di introdurre questa soluzione anche in tempi ravvicinati, magari anche con una sperimentazione iniziale“.