I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia, con l’ausilio di quelli in forza al Comando Provinciale di Nuoro, hanno sequestrato beni per un ammontare complessivo di circa 8 milioni di euro, nei confronti di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari ed all’autoriciclaggio, gestita da Antonio Gentile, un imprenditore abruzzese con interessi nell’Ogliastra e da un avvocato sardo.
Attraverso una commercialista spoletina, secondo gli inquirenti il sodalizio si avvaleva di alcune società dislocate sul territorio nazionale intestate a meri prestanome, per creare falsi crediti d’imposta di importi milionari, poi ceduti ad altre imprese, la maggior parte delle quali con sede nella Provincia di Cagliari.
L’ingegnoso e remunerativo sistema adottato dagli indagati sfruttava il meccanismo dell’accollo tributario previsto dallo Statuto del Contribuente, in seguito vietato dalla Legge di Bilancio 2020 proprio per impedirne un uso distorto.
Gli ingenti corrispettivi percepiti dai clienti venivano trasferiti all’estero, principalmente su conti correnti nella disponibilità dell’avvocato sardo, ed in parte fatti rientrare in Italia, per la realizzazione di un resort di lusso a Tertenia (NU). In questo modo, gli indagati speravano di nascondere l’origine illecita di tali somme ed eludere eventuali controlli.
Invece, grazie alle meticolose indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Perugia, attraverso intercettazioni telefoniche e telematiche, indagini finanziarie che hanno richiesto rogatorie internazionali, nonché pedinamenti, assunzione di testimonianze e analisi della documentazione acquisita, è stato possibile smascherare il disegno criminale e richiedere il sequestro del patrimonio illecitamente costituito.
La Procura di Lanusei, sposato l’impianto investigativo delle Fiamme Gialle, ha quindi chiesto ed ottenuto dal locale Tribunale il sequestro preventivo che ha riguardato, tra l’altro, 15 villette con piscina di un esclusivo resort dell’Ogliastra, nella Marina di Tertenia, nonché quote societarie, beni immobili, 2 auto di grossa cilindrata e disponibilità finanziarie dei principali indagati, eseguito con il supporto dei militari della Tenenza di Arbatax.
Si tratta dell’epilogo di oltre due anni di indagini, svolte inizialmente sotto la direzione della Procura della Repubblica di Perugia e proseguite con quella di Lanusei, che si inserisce nel più ampio ambito di una costante e penetrante attività sul territorio volta alla tutela dell’economia legale, attraverso la repressione dei reati economici e finanziari.