Assisi

Autista colpito con un casco e strattonato | L’ennesimo episodio accade ad Assisi

È stato colpito al volto con il casco e anche strattonato da un motociclista che aveva fretta di passare mentre il bus era bloccato da due auto in divieto di sosta il conducente del mezzo Busitalia che lavorava domenica pomeriggio 1 settembre nel centro di Assisi.

A denunciare i fatti è Piero Iannini, a nome della Uil Trasporti, in qualità di responsabile e coordinatore degli addetti alla sicurezza sul lavoro ma anche di autista che lavora ad Assisi e che quindi conosce bene le problematiche cittadine per quanto riguarda il servizio urbano ed extraurbano.

Secondo una prima ricostruzione, l’autista si era fermato nella zona di via San Giacomo, a poche decine di metri da piazza del Comune e dal centro storico di Assisi, per colpa di due auto parcheggiate a destra e a sinistra in divieto di sosta. Stava provando a fare manovra per non interrompere il servizio quando un motociclista ha provato a superarlo, in quella che è una strada piuttosto stretta. Quando il conducente ha provato a spiegare il motivo del suo stop (“Non ci passo perché ci sono le macchine parcheggiate male”), ha ricevuto prima una rispostaccia e poi un colpo in faccia con il casco; successivamente il motociclista lo avrebbe anche strattonato dal finestrino.

Alla fine – quando i conducenti delle auto in divieto sono finalmente ripartiti – l’autista, che non è mai sceso dal mezzo, ha ripreso il servizio ed è poi stato medicato al pronto soccorso. “Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza – dice Iannini – e il fatto è reso ancor più grave dal fatto che molti, ad Assisi, Perugia e in altre città dell’Umbria, sul traffico ‘lasciano fare’. Tra l’altro gli autisti sono spesso costretti a eseguire manovre per non arrecare danni e disagi al servizio, nonostante il codice della strada preveda il fermo del bus e la chiamata ai vigili urbani per far rimuovere le auto. Sia chiaro – conclude – che non diamo la colpa ai vigili, ma a chi non permette a loro e a noi di lavorare adeguatamente e non prevede sanzioni adeguate”.