L’aumento delle tariffe cimiteriali finisce al centro del Consiglio comunale di Gubbio. Se fino allo scorso settembre, infatti, i costi da pagare per le tumulazioni erano compresi tra un minimo di 104 euro ed un massimo di 200 euro, a partire da ottobre questi hanno subito un notevole aumento, da un minimo di 150 a un massimo di 270 euro.
“Praticamente quasi raddoppiate – ha fatto notare Sabina Venturi (Lega) con la sua interrogazione – inoltre la giunta non ha neanche annunciato il considerevole incremento dei costi né spiegato alla città e al Consiglio le motivazioni: vorremo sapere ora quali sono i motivi di questo rincaro”.
A rispondere è stato l’assessore al Bilancio Marco Morelli, che ha subito spiegato come la comunicazione sulle nuove tariffe “sia a disposizione presso gli uffici dei servizi cimiteriali. La competenza di avvisare non è del Consiglio ma dell’organo di giunta“.
Morelli ha poi sottolineato che “le tariffe erano ferme da decenni e comunque siamo sempre sotto rispetto a quelle applicate da altri Comuni. Sulle tumulazioni – prendendo una cifra a riferimento – si è passati da 85 euro a 120 euro perché con 85 euro il Comune andrebbe inevitabilmente in perdita, considerando che con questo importo si devono pagare due operai e fare tutte le procedure inerenti la tumulazione. Ciò avrebbe tolto risorse per la manutenzione ordinaria o altre attività necessarie nei cimiteri. Anche se l’aumento è considerevole, 120 euro restano sempre poche per pagare più operai con un minimo di 4 ore di lavoro”.
La consigliera Venturi ha insistito sul fatto che “l’aumento ci poteva stare ma non il raddoppio ricordando il caso simile sull’illuminazione votiva nei cimiteri comunali, con il costo di quest’ultima aumentato proprio per coprire le spese di manutenzione. Il cittadino, di fatto, si ritrova una ‘tassa sui morti’ sia a livello di illuminazione che di tumulazione. Resto in attesa di verificare i risultati di queste manutenzioni…”