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AUMENTI ACQUA: SEL UMBRIA INVOCA L'IMMEDIATA CREAZIONE DI UN TAVOLO REGIONALE PER IL SERVIZIO IDRICO

di Alfonso Morelli – Responsabile Ambiente e beni comuni S.E.L. Umbria

“Era opportuno, ma soprattutto scontato visto l’esito dei referendum, improntare in tempi rapidi un tavolo regionale per avviare la riforma del servizio idrico regionale. Ma prendiamo atto che ad oggi non c’è alcuna traccia di tutto questo né sembra esserci volontà concreta per un cambiamento. Facciamo presente però che l’Umbria, dove è presente nel settore idrico un importante capitale privato, da diverse riviste del settore viene considerata tra le regioni più care d’Italia in termini di tariffe idriche. Inoltre, senza valutare i recenti aumenti di Umbria Acque, il noto 'Focus sulle tariffe del Servizio Idrico Integrato' realizzato dall’ AUR ha messo in evidenza come le tariffe dei Servizi Idrici Integrati nei comuni dei quattro Ambiti Territoriali Ottimali umbri, siano aumentate così:

ATI 1 e 2 = 5% nel 2008, 20% periodo 2005/2008

ATI 3 = 7% nel 2008, 23,2% periodo 2005/2008

ATI 4 = 7-9% nel 2008, dal 58,3 al 63,1% periodo 2005/2008

La riforma di tale servizio, ma che in futuro dovrà inevitabilmente riguardare altri settori come quello dell’energia e dei rifiuti, in termini di ripubblicizzazione ed efficienza è pertanto un dovere verso la maggioranza dei cittadini umbri che si è espressa nei referendum ed è un obbligo di coerenza di tutte le forze politiche del centro sinistra che si sono pronunciate in maniera chiara a favore del sì sui quesiti riguardanti l’acqua e di conseguenza a favore di una proprietà e gestione pubblica della risorsa acqua.

Quindi da subito un tavolo regionale composto da istituzioni, forze politiche, associazioni e movimenti per individuare in tempi rapidi la strada della riforma del servizio idrico che tenga in chiaro i seguenti principi per noi inderogabili: l’acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi di mercato; la disponibilità e l’accesso individuale e collettivo all’acqua potabile sono garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona umana e si estrinsecano nell’ impegno a garantire ai cittadini un minimo vitale giornaliero; la proprietà e la gestione del servizio idrico devono essere pubbliche e improntante a criteri di equità, solidarietà (anche in rapporto alle generazioni future) e rispetto degli equilibri ecologici; il consumo umano delle risorse idriche deve avere la priorità rispetto ad altri usi; il servizio Idrico Integrato è un servizio pubblico essenziale, di interesse generale, privo di rilevanza economica, e come tale non soggetto alla disciplina della concorrenza ma rientrante nella competenza esclusiva della Regione che deve essere gestito con meccanismi che garantiscano la partecipazione sociale.