Con i 17 voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra (Pd, Psi La Sinistra per Castello), del Polo Tifernate, di Idv, Fdu, Patto Civico per Città di Castello e i 2 voti contrari di Lega Nord e Fratelli d’Italia, il Consiglio Comunale ha approvato l’atto di indirizzo per la nuova gestione e la nuova destinazione d’uso dell’Auditorium di Sant’Antonio.
Con questa deliberazione il Consiglio vuole
“individuare una nuova forma di gestione dell’Auditorium di Sant’Antonio con una concessione di servizio a un soggetto scelto mediante una procedura di selezione fondata su un idoneo progetto gestionale”.
I criteri di massima per la predisposizione degli atti di selezione e affidamento del servizio, in ordine di priorità, sono: assicurare, oltre alle tradizionali attività culturali, lo svolgimento di proiezioni cinematografiche; assicurare il servizio di logistica per eventi promossi o patrocinati dal Comune e per iniziative aggiuntive compatibili e consentite all’interno dell’Auditorium. L’uso dell’edificio, inoltre, sarà riservato al Comune per almeno 30 giornate annue. Il Consiglio Comunale ha anche stabilito che “il criterio di affidamento dovrà prevedere il possesso da parte degli operatori economici di adeguate capacità tecnico-professionali, economiche e organizzative atte a svolgere i compiti richiesti”.
Il sindaco Luciano Bacchetta, illustrando l’atto di indirizzo, ha sottolineato l’importanza di garantire ai cittadini una soluzione che dia l’opportunità di usufruire di una offerta cinematografica di qualità. “Come comune abbiamo messo in contatto con la proprietà del cinema cittadino alcuni operatori privati di rilievo, ma purtroppo le trattative non sono giunte a compimento – ha spiegato il primo cittadino – ecco perché abbiamo ritenuto giusto e doveroso che fosse l’ente pubblico a farsi carico di una esigenza della collettività, mettendo a disposizione l’Auditorium di Sant’Antonio”. Il sindaco ha ribadito come la concessione di servizio avrà l’obiettivo di assicurare anche un maggiore utilizzo dell’immobile, offrendo nuove opportunità culturali alla cittadinanza e comportando, di conseguenza, anche un alleggerimento del costo annuo (24mila euro) che ricade sulle casse comunali. Bacchetta ha ricordato anche come l’ipotesi del multisala sia ancora praticabile, ma necessariamente meno immediata anche per le difficoltà economiche del momento.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Sandro Busatti ha chiesto all’amministrazione di chiarire se l’apertura della nuova sala di proiezione avverrà prima o dopo la chiusura del cinema Eden, “perché – ha puntualizzato – potrebbe crearsi una condizione particolare che vedrebbe il Comune determinare la cessazione di una storica attività, avviando un’iniziativa in diretta concorrenza”. L’esponente di minoranza ha anche chiesto che il Comune salvaguardi i posti di lavoro dei dipendenti dell’Eden: “Se tutto ciò non venisse gestito in modo adeguato, di fatto il Comune diventerebbe complice della chiusura del cinema e del licenziamento dei suoi dipendenti”.
Il capogruppo di Fdu Luca Cuccaroni ha parlato di “un’interessante iniziativa del Comune, nel momento in cui l’attività cinematografica cittadina è ferma e costringe chi vuol vedere film a raggiungere i cinema di Sansepolcro, Perugia o Arezzo”. Il rappresentante di minoranza ha invitato a considerare che il Comune, con questa operazione, “offre la possibilità ai cittadini di avere un cinema che funziona”. “E’ ovvio che si tratta di tamponare la situazione – ha concluso Cuccaroni – per cui mi aspetto dal sindaco un intervento più importante, dando seguito alla prospettiva della multisala approvata dal consiglio comunale”.
Il sindaco Bacchetta ha così risposto: “Dopo l’impegno per ridare il cinema ai tifernati all’interno del centro storico, giudico ingiusta la responsabilità che si vorrebbe attribuire al Comune per la chiusura dell’Eden. Magari ci fossero due cinema in città, visto che in passato ce ne sono stati anche quattro”. Quanto al personale, il sindaco ha spiegato che gli addetti sono stati licenziati mesi fa e che l’amministrazione non può intervenire nelle scelte di chi gestirà l’Auditorium.
I contrari – Il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini non ha nascosto i dubbi legati alla carenza di servizi specifici a supporto dell’attività del cinema, come i parcheggi. “Tempo fa si pensava di fare un cinema vicino a un mangimificio, ora si punta a riportarlo dentro la città – ha osservato Mancini – mi sembra una strategia estemporanea, tentativi che non partono da una visione strategica. Quando si parla di soldi pubblici, bisogna avere obiettivi ben chiari, non fare tentativi”. Il consigliere Busatti, mancando certezze sulla data di chiusura dell’Eden, ha preferito non optare per questa scelta, che potrebbe anche segnare la scomparsa definitiva dello storico cinema: “Come Comune prendiamo parte a una gara commerciale che vede un sicuro sconfitto e un sicuro vincitore, per cui non sono favorevole, tanto più che se non reimpieghiamo i dipendenti creiamo anche nuova disoccupazione”.