Quarantotto cave in tre mesi. Non un blitz ma un controllo pianificato di tutti i siti e attività estrattive (o quasi) dell'Umbria. A far data dal mese di agosto scorso il Corpo Forestale dello Stato ha attivato su tutto il territorio regionale una campagna di controlli con la finalità di verificare il corretto svolgimento delle attività estrattive nella regione. Il bilancio è stato reso noto questa mattina con un totale di 370 mila euro di sanzioni amministrative per diverse irregolarità.
I controlli effettuati dalla Forestale presso le aziende estrattive riguardano la presenza delle autorizzazioni previste in base alla normativa vigente, il rispetto delle prescrizioni in esse contenute, la regolare esecuzione dei lavori di escavazione, la corrispondenza delle superfici coltivate e dei volumi di materiale estratto, la verifica degli impianti di prima lavorazione o di trasformazione del materiale estratto anche ai fini delle autorizzazioni connesse nonché il rispetto della normativa sull’inquinamento atmosferico, l’eventuale danneggiamento delle falde freatiche e la regolare gestione dei rifiuti.
I controlli. In dieci cave della provincia di Perugia i controlli sono stati effettuati congiuntamente da nuclei composti da Sottufficiali ed Agenti dei Comandi Stazione Forestali e personale dell’Ufficio Attività Estrattive della Provincia di Perugia, per verificare lo stato di realizzazione dei provvedimenti di riallineamento emessi dalla stessa Provincia, Ente competente, a carico di dieci ditte nei cui confronti la Forestale ai sensi dell’art. 17 della l.r. 2/2000 e s.m.i. aveva elevato verbali di contestazione nel 2011 . L’attività di controllo è tuttora in corso ed al momento risultano 48 ( quarantotto ) le cave che sono state oggetto di verifica in regione. Sono stati accertati illeciti penali in 8 ( otto ) aziende, debitamente segnalati all’Autorità Giudiziaria, ed elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 370.000,00 ( trecentosettantamila ) euro.
In provincia di Perugia sono al momento 40 i controlli effettuati ed hanno riguardato principalmente i comprensori eugubino-gualdese e spoletino, di seguito il folignate. In sei casi il personale operante ha riscontrato illeciti penali che hanno determinato il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei legali rappresentanti delle ditte. In specifico in due cave, nel territorio spoletino, è stata accertata la mancanza della autorizzazione paesaggistica necessaria per effettuare l’attività estrattiva. Le altre fattispecie penali riscontrate hanno riguardato : illecita gestione dei rifiuti, scarico di acque reflue industriali senza autorizzazione, realizzazione di discarica abusiva, mancanza di autorizzazione paesaggistica ed edilizia per impianti di lavorazione del materiale estratto e deposito incontrollato di rifiuti speciali . Sono stati effettuati tre sequestri penali, aventi ad oggetto rifiuti, manufatti senza titolo edilizio, impianti di frantumazione e vagliatura. Gli illeciti amministrativi accertati hanno determinato l’elevazione di sanzioni pecuniarie, di cui cinque per mancanza della autorizzazione prevista dalla l.r. 2/2000 per esercitare l’attività di cava, una sanzione amministrativa per mancata ottemperanza ad ordinanza di riallineamento emessa dalla Provincia, cinque per mancato riambientamento delle aree di cava, infine per scavo difforme per modalità e mancato convogliamento delle acque meteoriche come da progetto.
In provincia di Terni sono 8 le cave controllate e sono stati accertati due illeciti penali comunicati all’Autorità Giudiziaria con relative C.N.R. a carico dei legali rappresentanti delle ditte, specificatamente una per mancata tenuta del registro delle emissioni in atmosfera e l’altra per gestione illecita di rifiuti di cui all’art. 256 del D.L.vo 152/06 . E’ stato eseguito un sequestro preventivo di cui all’art. 321 del c.p.p. convalidato dal G.I.P. e P.M. e nr. 1 comunicazione alla Direzione provinciale del Lavoro di Terni per un lavoratore impiegato in nero.