Attacco hacker al Comune di Perugia, l’assessore Giottoli: “Non è stato pagato alcun riscatto”. Ma Tizi (M5s) chiede chiarezza, soprattutto rispetto alla sicurezza dei dati sensibili dei cittadini.
Giottoli spiega che la “quarantena” di tutti i servizi online del Comune, anche di quelli non violati, è stata decisa in via cautelativa.
Successivamente è iniziato il ripristino dei servizi su ambienti protetti.
Ad oggi sono stati ripristinati, previa verifica dell’integrità del dato i seguenti servizi: edilizia, personale, atti amministrativi, anagrafe, commercio, concorsi, albo pretorio, servizi cimiteriali.
“Nessun dato è stato perso – assicura il Comune – nessun dato è stato violato”.
Quanto alle situazioni che hanno portato l’attacco degli hacker, Giottoli smentisce che l’intromissione si debba alla violazione di una password di un dipendente. “I sistemi di protezione in essere sono tali per cui è impensabile, così come riportato erroneamente, che il semplice accesso in remoto o da una postazione locale possa portare a tali disservizi”, assicurano da Palazzo dei Priori.
“Vorrei specificare che nessun riscatto è stato pagato”, afferma Giottoli.
Che parla dell’importanza di investire nelle tecnologie telematiche, in mezzi e professionalità: “È sempre più importante ribadire – prosegue l’assessore – che l’IT non è più solo un’area di processi a supporto della semplice automazione ma è sempre più determinante nel funzionamento della macchina comunale. Vorrei anche che si ponesse l’attenzione sulla necessità di incrementare le risorse professionali ed economiche in tale ambito per essere protagonisti nel processo di transizione digitale del Paese che interessa sempre più anche la pubblica amministrazione”.
Ma la capogruppo M5S Francesca Tizi chiede chiarezza su quanto avvenuto, con un’interrogazione. “La questione – afferma l’esponente pentastellata – è molto preoccupante, non solo in merito ai gravi danni conseguenti alla sospensione dei servizi on-line e al fatto che per il loro ripristino sembrano occorrere tempi piuttosto lunghi, ma anche per il fatto che il Comune di Perugia è in possesso di dati sensibili dei cittadini. È per questo c’è, dunque, bisogno di chiarezza e trasparenza in merito ai dati interessati dall’attacco, a quelli che sono andati persi ed a quali procedure si utilizzeranno anche in futuro per garantire la sicurezza dei dati”.