Nella seduta di venerdì l’Atc2 dell’Umbria (Folignate, Spoletino, Valnerina) ha approvato a maggioranza i piani di lancio invernali. Proprio su quest’ultima specie, con la metà dei capi immessi rispetto allo scorso anno, ha determinato polemiche all’interno dell’Atc – con Federcaccia, Libera Caccia ed Enalcaccia che insieme a Ottiti di AIW hanno votato contro) e fuori, con le lettere di protesta inviate al presidente Loreti dai cacciatori di numerosi territori, tra i quali i comuni di Spoleto, Foligno e Assisi ed altri più piccoli.
Nella comunicazione inviata dal presidente Loreti alle associazioni venatorie, si invitavano i cacciatori dei territori ad indicare le richieste per i piani di lancio da rivedere, motivando la carenza di lepri con la mancata presentazione dei soggetti alla procedura di evidenza pubblica indetta dalla precedente gestione dell’Atc2 la scorsa primavera.
Carenza che ha suscitato le proteste dei cacciatori in diverse zone. Da Assisi, Foligno, Spoleto, Bevagna, Giano dell’Umbria, Cascia, Cerreto di Spoleto, Sellano, hanno inviato all’attuale Comitato di gestione dell’Atc2 lettere di protesta, lamentando che il presidente Loreti avrebbe sottovalutato il problema dell’approvvigionamento di lepri da liberare sul territorio, che del resto rappresenta uno dei principali compiti dell’Atc. Ed evidenziando come l’Atc1, guidato da Luciano Calabresi ex presidente dell’Atc2, sia riuscito a trovare lepri da immettere.
I presidenti provinciali delle associazioni venatorie Federcaccia, Libera Caccia ed Enalcaccia, per affrontare il tema dell’immissione di selvaggina, avevano chiesto un incontro urgente al presidente Loreti. Il quale ha risposto che l’audizione, con tutte le associazioni venatorie, sarebbe stata comunicata a seguito della decisione assunta dal Comitato di gestione.
E così si è arrivati alla seduta di venerdì in un clima già teso. Con il presidente che ha presentato i numeri per le immissioni invernali: 370 lepri in meno per le immissioni in territorio libero e 70 in meno per le Zrc. Spiegando che la mancanza di capi era il risultato della procedura di evidenza fatta dalla precedente gestione dell’Atc.
Cosa contestata dai rappresentanti di Federcaccia e Libera Caccia, che hanno ricordato come la precedente gestione, in regime di proroga, non poteva fare gare pubbliche, né trattative private. Mentre il nuovo Ufficio di presidenza aveva il tempo di trovare gli animali da immettere e verificarne la qualità prima del rilascio, come avvenuto nell’Atc1.
Per questo le associazioni contrarie, pur prendendo atto dei numeri, non hanno votato i piani. Ottenendo però che la riduzione delle immissioni avvenisse equamente ripartita tra tutti i territori.
L’altra richiesta, votata all’unanimità, è che i soldi risparmiati per il mancato acquisto di lepri restino nel capitolo di spesa relativo a questa specie.
Quest’anno saranno dunque immessi 674 lepri (a fronte dei 1096 dell’inverno 2023) di cui 254 attraverso acquisto, 282 per le catture nelle Zrc, 116 per il cosiddetto rinsanguo nelle Zrc e 22 immissioni Art. Nel territorio dell’Atc2 saranno quindi immessi 370 lepri in meno in territorio libero a caccia programmata e 74 come rinsanguo nelle Zrc.
I fagiani immessi saranno 1860 (con la questione legata al numero delle catture) e le starne 804.