Incompatibilità per ora sanate dal Milleproroghe e candidati spostati, il Pd all'attacco sugli Ambiti territoriali di caccia
Il Partito democratico dell’Umbria punta l’indice contro le nomine per il rinnovo degli Atc (Ambiti territoriali di caccia) che spettano alla Regione e annuncia battaglia in vista della seduta del 12 luglio di Anci (i Comuni) per le ultime nomine rimaste per avere, finalmente, i nuovi Comitati di gestione. Quelli in carica, infatti, scaduti, possono compiere solo attività di ordinaria amministrazione, nonostante la caccia di selezione sia iniziata ormai da un mese e resti alta l’attenzione sul problema cinghiali.
“La destra si prepara ad una scorpacciata di nomine, passando sopra alle regole e alla competenza”, attacca il consigliere regionale e segretario del Partito democratico, Tommaso Bori, annunciando
“una interrogazione in merito alla verifica della correttezza della procedura di nomina dei rappresentanti di spettanza regionale dei Comitati di gestione degli Ambiti territoriali di caccia dell’Umbria”.
“L’Umbria – ricorda Bori – presenta un rapporto tra numero di cacciatori e abitanti tra i più elevati in Italia. Per questo motivo la caccia è un’attività particolarmente sentita e che coinvolge anche come indotto una notevole parte della popolazione. Così contestualizzata, dunque, appare chiara l’importanza degli Atc e la loro corretta operatività. Operatività che non può e non deve essere compromessa”.
Un ritardo dovuto anche alla possibile incompatibilità con persone indicate che già ricoprono altri incarichi pubblici. Con il via libera che è arrivato solo dopo un parere legale, a seguito del decreto Milleproroghe. “Che però andrà in scadenza” ricorda Bori. Che denuncia anche la pratica di piazzare candidati in Atc diversi da quello dove avevano presentato la manifestazione d’interesse, pur di far tornare i conti tra i partiti.
“Il caso di scuola degli Atc – continua Bori – appare un caso da manuale di nomine di enti, nel caso specifico di natura privata ma con finalità pubbliche, piegate all’interesse politico con l’obiettivo di
limitare l’autonomia dell’organismo”.
Quindi, il Pd annuncia battaglia in vista delle ultime nomine: “Nostro obiettivo è quindi quello di
sorvegliare e di evitare che quello che è avvenuto per le nomine di spettanza regionale possa ripetersi in Anci, in vista della prossima riunione che appare fissata al 12 luglio”.