Agli Stati generali della caccia le associazioni venatorie hanno presentato le proprie istanze in vista della seduta di febbraio
Atc, Zone di ripopolamento e cattura, Piano di gestione del cinghiale, Centri di produzione della selvaggina e Calendario venatorio. Agli Stati generali della caccia le associazioni venatorie dell’Umbria hanno presentato all’assessore Roberto Morroni le proprie proposte su questi cinque temi. Proposte presentate in modo singolo, dopo le divisioni emerse nel mondo venatorio su alcuni dei temi sui quali l’assessore ha chiesto un parere.
“Si tratta – ha spiegato l’assessore Morroni – di un percorso qualificante, che ha come tratto distintivo la volontà di operare insieme per spingere in avanti l’intero settore venatorio regionale, individuando per ciascun macro tema ciò che già funziona e ciò che, invece, sta rappresentando una criticità da risolvere. Nell’incontro odierno abbiamo raccolto le proposte delle associazioni su ciascuna tematica, per iniziare a lavorare su una proposta organica e con l’obiettivo, entro il prossimo mese di febbraio, ovvero con il terzo appuntamento in programma, di portare a sintesi le diverse istanze”.
Dopo l’incontro di insediamento di luglio, nel quale sono state fissate modalità di lavoro e problematiche, sulla base delle istanze presentate singolarmente da ciascuna associazione venatoria gli Stati generali della caccia torneranno dunque a riunirsi a febbraio.
Su alcuni punti, tuttavia, le associazioni venatorie intervenute hanno chiesto un’inversione di rotta. Come sulla rappresentanza in seno agli Atc (che si ritiene ora troppo sbilanciata nei confronti degli agricoltori) e sulla modalità con la quale i cacciatori sono chiamati a rispondere dei danni provocati dai cinghiali.
Quanto al Calendario venatorio, emersa la necessità di arrivare il prossimo anno ad una definizione in tempi più rapidi, una volta sciolti i nomi (come per il cinghiale), così da mettersi maggiormente a riparo dai ricorsi delle associazioni ambientaliste.