L’Atc Perugia 2 non ci sta a finire nel tritacarne della guerra sugli Ambiti territoriali. E con il presidente Luciano Calabresi replica alle critiche mosse dietro la sigla “Gruppo cacciatori stanzialisti”.
“Sono solito confrontarmi – afferma il presidente dell’ATC PG 2 Luciano Calabresi – con coloro che hanno il pudore di metterci la faccia e non hanno la necessità di nascondersi dietro fantomatiche sigle e/o gruppi non meglio qualificati, al solo fine di scampare dalle conseguenze di certe affermazione a dir poco diffamatorie“.
Fatto questa premessa, Calabresi ribadisce che l’Atc 2 è sempre pronto al confronto per migliorare e affrontare le criticità: “Lascio da parte sterili polemiche, in quanto l’ATC PG 2 intende gestire il territorio con il coinvolgimento di tutti, nessuno escluso, anche di coloro che si chiamano fuori dalle associazione venatorie e magari rappresentino solo se stessi, come sembra essere il fantomatico ‘Gruppo Cacciatori Stanzialisti’ che prendo atto non ha un portavoce e neppure un presidente”.
Per quanto riguardala la gestione condivisa, Calabresi ricorda: “Ormai da giorni, abbiamo inviato apposita missiva a tutti i presidenti e rappresentanti dei cacciatori, per valutare ogni suggerimento e proposta per i così detti lanci estivi. Siamo sempre più convinti che ormai, a trenta anni dall’entrata in vigore della legge 157/92 – aggiunge – sia arrivata l’ora che i singoli cacciatori capiscano che il territorio vada gestito per l’intero anno e che non sia più possibile pensare ad un idea dell’attività venatoria, come nel passato”.
Sulla selvaggina, la cui tipologia di immissione è stata criticata, Calabresi replica: “Le Associazioni venatorie negli ultimi anni hanno compreso l’importanza della gestione del territorio e con la costituzione delle ZRC e delle ART hanno consentito ai cacciatori interessati di diventare i veri protagonisti del loro destino. Siamo anche fortemente convinti che l’irradiamento di selvaggina dalle ART e ZRC sia l’unica strada per il ritorno ad una attività venatoria dignitosa, con selvaggina di qualità. Molte sono le realtà interessate dalla costituzione di ART e ZRC ed i risultati sono più che soddisfacenti, anche in tema di selvaggina nobile”.
“Una gestione del territorio da parte dei cacciatori a trecentosessanta gradi e per 365 giorni l’anno – prosegue Calabresi – ove il cacciatore ha la possibilità di impegnarsi, maturare e portare le proprie esperienze, magari dimostrando alla comunità che la categoria riesce a gestire il territorio anche meglio degli ambientalisti. Una sfida che una parte del mondo venatorio ha ormai compreso impegnandosi costantemente nella gestione quotidiana del territorio. Penso al contenimento delle specie opportunistiche che all’interno delle ART e delle ZRC può essere attuata, con più modalità, da persone all’uopo abilitate. Le stesse persone che in questi giorni di siccità creano punti di approvvigionamento di acqua per tutelare il sacrificio di un anno, garantendo la sopravvivenza di nidiate di fagiani e starne”.
Ma non c’è collaborazione da parte di tutti, lamenta il presidente: “Ho dovuto e devo registrare, mio malgrado, che accanto ad una categoria di cacciatori che hanno capito l’importanza della gestone del territorio ai fini venatori, vi sono i parlatori che agiscono molto di lingua, ma poco nella pratica e che debbono nascondersi dietro a fantomatiche sigle, al solo fine di gettare fango verso coloro che operano a tutti i livelli. Mi duole informare questi soggetti, di cui ignoro la consistenza e ne sconosco le generalità che L’ATC PG 2 ha i bilanci più che a posto, sotto ogni profilo; i bilanci, formati da singole voci più che trasparenti”.
Calabresi ribadisce: “Le porte dell’ATC PG 2 sono aperte a tutti e gli atti sono tutti accessibili, seguendo le forme di legge, ma non siamo disposti a tollerare insinuazioni ed affermazioni false e diffamatorie che il Comitato valuterà nei prossimi giorni se perseguire nelle competenti sedi legali”.