E’ stata una intervista con gaffe la prima uscita pubblica che l’a.d. delle acciaierie Ast/Tk Lucia Morselli ha concesso al Corriere della Sera a firma di Fabio Savelli. Il n. 1 dell’acciaio italiano non ha per la verità svelato molto sulle future strategie: ha elogiato il Jobs act ma non ha fatto cenno ad alcuna possibile, futura assunzione; ha respinto ai confederali la preoccupazione circa l’uscita in mobilità incentivata dei 300 lavoratori che potrebbe mettere a rischio la copertura dei 21 turni di lavoro per raggiungere il milione di tonnellate annue di acciaio (“garantiremo la stessa produzione con un numero inferiore di persone”). Ma è alla fine dell’intervista che la Morselli incappa in una gaffe chiedendo al giornalista di poter aggiungere un concetto: “Saremmo molto contenti – si legge sul Corsera in edicola oggi – se la regione Umbria procedesse al finanziamento dell’infrastruttura Orte-Civitavecchia, ridurremmo di molto i costi della logistica”. Patapumfete! Una castronata non solo geografica (Civitavecchia è in provincia di Roma, Orte in quella di Viterbo) ma anche in termini di competenze istituzionali e costituzionali visto che simili interventi non a caso sono principalmente in capo al Governo (oggi al Mit, Ministero infrastrutture e trasporti)
Immediata la replica di un’altra lady, fortunatamente non di ferro. “Leggo con preoccupazione l’intervista rilasciata dall’amministratore delegato di Ast – scrive oggi la governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini -; al di là delle considerazioni in merito alla vertenza che ha visto coinvolte le Acciaierie di Terni e alle preoccupazioni che nutro sulla coerente attuazione da parte dell’AD dei contenuti dell’accordo sottoscritto con il Governo e con le Istituzioni locali, mi sorprende che il manager della multinazionale ancora una volta ponga in maniera errata alcune questioni”. “Vorrei ricordare che nel corso della vertenza, ai fini della definizione dello stesso accordo, le istituzioni locali (Regione e Comune di Terni) hanno posto al Governo la necessità di dare veloce attuazione al finanziamento per il completamento della Orte-Civitavecchia. Infrastruttura il cui tracciato peraltro percorre esclusivamente il territorio della regione Lazio, e in ogni caso si tratta di un’opera la cui possibilità di realizzazione necessita di un impegno diretto del Governo”.
“Ribadisco poi che da sempre le Istituzioni locali umbre, preoccupate del futuro industriale delle Acciaierie di Terni, si sono poste il tema del collegamento del territorio umbro con il porto di Civitavecchia. Stupisce che l’amministratore delegato di una importante multinazionale non abbia di meglio che sollecitare una questione relativa ad una infrastruttura che non attiene alla competenza diretta della Regione Umbria, ne da essa finanziabile. Oltretutto, come dice il nome stesso delle due città – Orte e Civitavecchia – tale tracciato, lo ribadisco, insiste esclusivamente sul territorio del Lazio. In ogni caso – conclude la Marini – ricordo che ho personalmente avviato un confronto sia con il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sia con il Governo, affinché il completamento di questa infrastruttura venga riconosciuto come obiettivo prioritario in quanto particolarmente importante per tutto il territorio umbro e per il futuro industriale dell’area di Terni e Narni. Infine, ricordo anche che la Regione Umbria si è impegnata, al fini di rendere possibile l’accordo su AST, con uno stanziamento di 5 milioni di euro per l’efficientamento energetico ed ambientale delle Acciaierie di Terni”.
Poco fa la stessa Presidente sul suo profilo facebook ha ironizzato sulla vicenda. “Apprendo che la Orte-Civitavecchia (città notoriamente ‘umbre’) deve essere finanziata dalla Regione Umbria. Ho dato mandato di annettere il territorio e finalmente arriveremo al mare….Mah speriamo bene…mi auguro solo che in campo dell’acciaio andiamo meglio che a geografia…”.