Due avvocati, un uomo ed una donna, agli arresti domiciliari ed un giudice indagato a piede libero, tutti accusati di corruzione. E’ il fulcro dell’indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Firenze e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo della città toscana, che lunedì mattina intorno alle 8 si sono presentati al Tribunale di Spoleto.
Qui infatti è in servizio il giudice Tommaso Sdogati, compagno dell’avvocatessa arrestata, Nicoletta Pompei, così come in manette è finito il suo socio dello studio legale, situato a Perugia, l’avvocato Mauro Bertoldi.
Le accuse, a vario titolo, sarebbero di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e di traffico di influenze illecite, nell’ambito di alcune procedure di esecuzioni immobiliari.
Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, il giudice spoletino, nonostante non si occupi direttamente di aste giudiziarie, si sarebbe speso affinché venissero affidati incarichi di delegato alle vendite all’avvocato Bertoldi, socio dello studio legale della sua fidanzata. I guadagni ottenuti da tali incarichi, poi, sarebbero stati spartiti con la socia, Pompei.
Tra le accuse mosse ai due giovani avvocati c’è anche quello di aver vantato relazioni privilegiate (che in realtà sarebbero state inesistenti) con un altro delegato alla vendita di una casa pignorata, facendosi consegnare dagli ex proprietari 11.500 euro con l’assicurazione di poter pilotare quell’asta giudiziaria presso il tribunale di Perugia.
Come detto, i militari dell’Arma lunedì mattina in borghese si sono presentati all’apertura del Tribunale di Spoleto per notificare al giudice Sdogati l’avviso di garanzia. Per il momento nei suoi confronti non sono stati presi provvedimenti, ma i pm fiorentini hanno chiesto per lui la sospensione del pubblico ufficio. Il gip, però, si è riservato l’applicazione della misura interdittiva in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
L’inchiesta che nella giornata di lunedì ha creato scalpore negli ambienti forensi e giudiziari è nata mentre la Procura della Repubblica di Perugia indagava su un’altra vicenda.
Si tratta di un’indagine per il reato di sfruttamento della prostituzione che ha portato all’arresto, sempre nella stessa giornata di 2 persone. In realtà una delle misure cautelari è stata emessa nei confronti dello stesso avvocato Bertoldi poi finito ai domiciliari per corruzione. Sarebbe stato dalle intercettazioni nei suoi confronti che sarebbe emersa l’altra vicenda che ha coinvolto l’avvocatessa sua socia ed il giudice compagno di lei. Per competenza, essendo interessato un magistrato, il fascicolo sui presunti incarichi pilotati è stato poi trasmesso alla Procura della Repubblica di Firenze.
Quanto all’inchiesta sulla prostituzione, i dettagli sono stati forniti dai carabinieri martedì mattina: qui l’articolo.
(aggiornato alle ore 9.25 del 17/12/2019)