Zaffini: "Quelle come la Ast di Terni sono aziende strategiche che necessitano la vigilanza dello Stato, che non può essere sostituito dal Pd"
“Il Pd vanta un tavolo di concertazione al Mise con l’Ast di Terni per “vigilare” sulla trattativa di cessione della Società. Forse gli esponenti del Nazareno, ed i loro rappresentanti locali, vivono in altra modalità, quella del vecchio PCUS o della Repubblica popolare cinese, in cui il Partito è lo Stato? Ho sottoposto una interrogazione per sapere se corrisponde al vero questa notizia trionfalmente comunicata, che, più che un “caso”, mi parrebbe una follia”.
Lo dichiara il senatore umbro di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini.
Osserva ancora Zaffini: “A me sembra che sia il Governo ed il Mise a dover vigilare sul passaggio di proprietà sull’ultima azienda italiana produttrice di acciaio Inox e dunque fortemente strategica. Se tavolo deve essere, sia del Governo e non certo del Pd che si atteggia, risibilmente, a partito Stato“.
“Siamo di fronte ad una trattativa di cui da tempo denunciamo l’opacità e la scarsa trasparenza – sottolinea Zaffini – e, non a caso, abbiamo chiesto l’attivazione della Golden power per garantire la presenza minima dello Stato in seno alla nuova compagine societaria al fine di poter controllare i movimenti aziendali in quello che è un mercato dalle dimensioni sovranazionali ed il rischio reale è quello dello “spacchettamentodella Società” ovvero del depauperamento dell’impianto di Terni”.
“Quelle come la Ast di Terni – conclude Zaffini – sono aziende per le quali non vale la mera legge del mercato della domanda e dell’offerta ma sono aziende strategiche che necessitano la vigilanza dello Stato che davvero crediamo non possa essere sostituito nelle sue funzioni da alcun Partito e tantomeno dal Pd“.