Cronaca

Ast Terni tra scorie e polveri di Prisciano | Progetti per salvaguardia ambiente e salute

Acciai Speciali Terni ha incontrato la nuova amministrazione comunale per illustrare i progetti che l’azienda di viale Brin sta dedicando alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini. Un confronto che ha coinvolto l’assessore all’ambiente del Comune di Terni Benedetta Salvati e i vertici di AST. Particolare attenzione è stata riservata all’avvio dei lavori per la rinaturalizzazione del parco scorie di Vocabolo Valle e al bando di gara internazionale per il riciclo delle scorie.

Il percorso di  rinaturalizzazione è stato avviato con le opere di riqualificazione ambientale e il recupero del verde nella zona A – settore 1 del parco scorie. Si tratta della parte del sito posta a nord, dove è iniziata l’operazione di “capping” che consiste nel livellare l’area, stendervi un telo che impedisce all’acqua piovana di filtrare, posare un telo aggrappante e depositare circa un metro di terreno vegetale. Un intervento che non si limiterà a quanto indicato dalla prescrizione normativa. AST lavorerà seguendo le logiche del progetto presentato da Andreas Kipar, architetto e paesaggista di fama internazionale, che prevede un importante utilizzo di essenze arboree ed arbustive e le relative modalità di irrigazione.

L’azione si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione del sito, poiché l’area fa parte di un luogo di interesse strategico ambientale, a pochi passi dalla città e dalle Cascate delle Marmore, candidate a divenire un sito dell’Unesco. La sfida lanciata dall’Azienda è quella di restituire la collina alla collettività, trasformando il parco scorie in una zona verde a disposizione dei cittadini che riqualifichi il panorama della città e della “conca ternana”. Il lavoro di riqualificazione e rinaturalizzazione comporta un lungo iter di lavorazione: si prevede che le piante e gli alberi completeranno il loro processo naturale di ricomposizione dell’ambiente in circa trent’anni, ma già allo scadere del primo anno la zona tornerà a ricomporre il tessuto verde dell’area circostante la Cascata delle Marmore.

Per non gravare ulteriormente sul parco scorie, AST ha dato vita a un progetto volto all’utilizzazione delle macerie refrattarie, provenienti dalla demolizione periodica dei rivestimenti che si applicano nei contenitori destinati alla fabbricazione dell’acciaio nella sua forma liquida, a parziale sostituzione della calce normalmente utilizzata nel processo produttivo. Un’innovazione che ha prodotto importanti benefici ambientali: una significativa riduzione dei conferimenti presso il Parco Scorie, una diminuzione dei consumi di calce nel processo produttivo, un conseguente risparmio di risorsa non rinnovabile (cave) e un recupero della parte metallica da reintrodurre nel ciclo produttivo come materia prima con il rottame metallico.

Per ridurre ulteriormente l’impatto delle proprie lavorazioni sulla qualità dell’aria, AST è in procinto di avviare un progetto triennale che ha l’obiettivo di individuare il contributo emissivo di AST rispetto alle altre fonti inquinanti cittadine (traffico, riscaldamento, altro). Lo studio partirà dai dati raccolti e dagli studi effettuati dall’ARPA nel corso di questi ultimi anni e svilupperà ulteriori attività di monitoraggio e ricerca, grazie alla collaborazione di esperti universitari internazionali. Il progetto si prefissa inoltre di determinare il contributo delle diverse fonti emissive di AST, differenziando in particolare le emissioni convogliate (camini) dalle emissioni diffuse (ad es. ciclo di lavorazione delle scorie, risollevamento da traffico interno). L’obiettivo è definire un modello di simulazione dello schema emissivo e individuare soluzioni impiantistiche e/o gestionali  idonee a ridurre  l’impatto ambientale del sito siderurgico.

Un ulteriore impegno dell’Azienda è rappresentato dal bando di gara internazionale per il riciclo delle scorie, ispirato alle più avanzate politiche di economia circolare. Una scelta che farà di Terni un polo d’eccellenza europeo nello smaltimento delle scorie: un sito manifatturiero che si candida a raggiungere nel corso dei prossimi anni l’obiettivo dei “rifiuti zero”.

Per quanto riguarda il problema della ricaduta delle polveri nel quartiere Prisciano, le attività effettuate nel corso degli ultimi anni dal punto di vista impiantistico e gestionale hanno determinato una riduzione quantitativa del fenomeno, senza ottenere però una soluzione definitiva e soddisfacente. Per questo, AST ha chiesto alle società partecipanti alla gara internazionale per il recupero delle scorie di non limitarsi all’attività di recupero attraverso la produzione di aggregati commerciabili, ma di formulare proposte che intervengano su tutte le fasi del processo delle scorie (“slag enineering”), con l’obiettivo di ridurre drasticamente la produzione e la diffusione delle polveri, modificando la logistica o le modalità di raffreddamento delle scorie.

La responsabilità di AST nei confronti delle tematiche ambientali proseguirà con la pubblicazione del primo Report di Sostenibilità entro la fine dell’anno. Uno strumento destinato a rappresentare uno spartiacque nel rapporto tra fabbrica e territorio, un importante benchmark  nel campo siderurgico italiano: il primo Report di Sostenibilità per un’azienda del settore.

Durante l’incontro è stato affrontato anche il tema dei trasporti, con l’intervento dell’assessore Enrico Melasecche. Gli assessori  hanno evidenziato la necessità di individuare un itinerario alternativo per i TIR/Trasporti Eccezionali in entrata e in uscita da AST e diretti nei siti di Maratta di Tubificio e CDF.