Continua il clima di sospetti e veleni all’interno dello stabilimento di Tk-Ast. Dopo le schermaglie dei giorni scorsi sulla questione della riorganizzazione interna e sulla sicurezza, una dei sindacati getta ancora ombre su questa ultima questione. Leggiamo la nota:
“Le Rsu di Ast nella giornata odierna hanno svolto un primo sopralluogo a tappeto nell’area Pix2, registrando alcune prime anomalie che sono in fase di approfondimento. In primo luogo abbiamo riscontrato un non corretto posizionamento dei coils, che erano e sono tutt’ora stazionati lungo tutto il percorso adibito al Personale di passaggio nell’arco di gran parte della campata Lac 10, tale situazione visto il potenziale rischio per i lavoratori è stata riscontrata dal Capo Servizio e dell’ente EAS, ed è in corso un intervento risolutivo da effettuarsi in tempi immediati.
In relazione al posizionamento del Personale in base alla nuova Organizzazione del Lavoro proposta, l’Azienda fino a questo momento non ha modificato in modo sostanziale l’assetto, tuttavia abbiamo riscontrato che hanno iniziato ad utilizzare gli operatori della Lac4, per svolgere mansioni fin ora proprie dei carropontisti, ci è stato riferito che sono abilitati ma non ci risulta che l’azienda abbia svolto un idoneo e corretto percorso di formazione ed informazione dei lavoratori, in riferimento alla linea Lac10, non è ancora ben chiaro come intendano procedere, resta comunque alta l’attenzione da parte nostra.
Siamo stati informati e abbiamo verificato che le nuove pratiche operative stilate e fornite in queste ore dall’azienda, in tutti gli impianti di Pix2, non sono state condivise insieme ai lavoratori, come sempre avvenuto in passato, non dando valore e la adeguata importanza alle professionalità che su quegli stessi impianti sono state formate.
Abbiamo riscontrato rispetto alle note ufficiali affisse dall’azienda e abbiamo avuto conferma dal Capo Servizio che tutto l’ente manutentivo continuerà ad essere diretto come nella vecchia organizzazione, dalla produzione, in quanto sembrerebbe che non siano state firmate le relative deleghe a responsabilità, con tutto quello che ciò potrebbe comportare.
Come primo parziale controllo confermiamo tutte le nostre preoccupazioni, in questi giorni ampiamente manifestate e continuiamo rinnovando la nostra disponibilità ad aprire un confronto, ad essere convinti che non può essere questo il clima e l’atteggiamento migliore per traguardare gli obiettivi condivisi nell’accordo del 3 dicembre a Roma, il tema delle responsabilità per quanto ci riguarda resta centrale e ne è più che mai evidente la paternità”.