Nella giornata di oggi le Segreterie Territoriali di Fim – Fiom – Uilm – Fismic – Ugl – Usb, oggi hanno incontrato l’A.D. di Acciai Speciali Terni, Massimiliano Burelli, su richiesta delle organizzazioni sindacali.
La direzione aziendale ha illustrato il percorso che vedrà dal 1 ottobre 2020 AST all’interno del divisione multi-track, con l’individuazione di una banca di affari tra ottobre e dicembre che di fatto avvia la procedura di vendita, tardando tra l’altro il percorso già annunciato al MISE nel mese di Luglio 2020.
Secondo quanto riferito in una nota congiunta dei sindacati, al momento, non ci sarebbero novità sulle manifestazioni informali già comunicate. “Registriamo positivamente che sul piano dei volumi viene confermato un incremento degli stessi per ottobre e novembre – dichiarano Fim – Fiom – Uilm – Fismic – Ugl – Usb, riteniamo, però, pericoloso e non accettabile la preclusione dell’azienda nel rispettare i livelli occupazionali previsti, visto anche il non rinnovo di 17 lavoratori somministrati e i continui spostamenti del personale, che aumentano lo stato di preoccupazione e incertezza dei lavoratori.
Sempre secondo i sindacati il reintegro e Il rinnovo dei contratti di somministrazione sarebbero, invece, necessari a garantire gli organici tecnologici anche in vista dell’aumento dei volumi e dei futuri assetti industriali.
Le Segreterie Territoriali hanno chiesto il rispetto dell’accordo in scadenza il 30 settembre 2020. L’azienda in riferimento al contesto generale e di vendita “non si è resa disponibile a tale soluzione, ne ad impegnarsi con un nuovo piano per il futuro. In questo quadro – continuano le segreterie territoriali – c’è l’indisponibilità, al di là del blocco dei licenziamenti, a discutere qualsiasi tipo di ristrutturazioni che preveda esuberi di personale operaio, impiegato e quadri e contestualmente invieranno la richiesta di ultra-attività degli accordi relativamente alla parte economica.
Inoltre, L’A.D. non si sarebbe reso disponibile a discutere oggi i budget produttivi, economici e finanziari come da ordine del giorno della riunione, rinviando la discussione alla metà di ottobre. “A nostro parere – conclude la nota – questa impostazione è ulteriormente destabilizzante per il territorio, lo stabilimento e il sistema dell’indotto, che da troppo tempo lavorano senza un progetto industriale. Le Segreterie Territoriali ritengono utile in questa fase –a partire da domani- di impegnare tutti gli attori deputati a garantire il futuro certo dello stabilimento, con la consapevolezza che la fase di transizione può essere pericolosa se gestita in maniera unilaterale da parte dell’azienda”.