Ast Terni, Lucia Morselli scrive agli operai "Da Torino arriva linea a freddo" - Tuttoggi.info

Ast Terni, Lucia Morselli scrive agli operai “Da Torino arriva linea a freddo”

Luca Biribanti

Ast Terni, Lucia Morselli scrive agli operai “Da Torino arriva linea a freddo”

Mercoledì prossimo si torna al Mise
Gio, 20/11/2014 - 10:10

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Dopo due giorni di conclave si sarebbe giunti a una bozza di accordo tra le parti, partendo da un piano industriale di 4 anni per una produzione minima di un milione di tonnellate di acciaio fuso in un anno e con la verifica, da parte dell’azienda, della possibilità di mantenere i due forni per tutta la durata del piano industriale. La Thyssen avrebbe anche dato garanzie sul reintegro del personale delle ditte esterne che potrebbero perdere appalti all’interno dell’azienda, ma i dettagli sono ancora stretti nel massimo riserbo.
Oggi, alle 14.00, sono previsti le riunioni dei sindacati con i lavoratori per stabilire se le condizioni siano accettabili o meno e se, mercoledì prossimo al Mise, si potranno mettere le firme sul documento definitivo che verrà steso.
Nel frattempo l’ad Morselli scrive ai lavoratori una lettera aperta: “L’amministratore delegato, dopo 4 mesi dall’inizio del suo incarico, anche su sollecitazione di alcuni dipendenti, ritiene opportuno fornire un quadro informativo sulla situazione aziendale in essere. Per quanto riguarda gli azionisti, l’amministratore delegato conferma l’impegno della ThyssenKrupp a rilanciare AST come produttore di riferimento di acciaio inox nel mercato europeo e conferma come la stessa ThyssenKrupp non abbia intenzione di iniziare alcun processo di vendita di AST. Per quanto riguarda le attività aziendali, l’ad conferma l’intenzione di mantenere l’integrità del sito produttivo di Terni escludendo qualsiasi ipotesi di smantellamento degli impianti. Nei prossimi due esercizi saranno in funzione entrambi i forni. L’obiettivo è quello, nonostante i risultati negativi degli ultimi sei anni, di dimostrare come sia possibile arrivare a un ragionevole livello di profittabilità con tale assetto produttivo e quindi con entrambi i forni in funzione. Se questo risultato sarà raggiunto e se il mercato ne giustificherà l’utilizzazione, i due forni continueranno a operare insieme. E’ per questo che è essenziale che nel corso dei due prossimi esercizi venga fatto ogni sforzo per raggiungere i necessari livelli di efficienza ed i conseguenti livelli di risparmio di costi che sono stati fissati in una riduzione di circa 100 milioni di euro. L’obbiettivo è ambizioso ma è indispensabile per salvare l’azienda, riportarla in sicurezza e da qui rilanciarla con aggressività e determinazione per garantirsi un ruolo da protagonista nel mercato mondiale. Nelle riduzioni di costo previste figura un risparmio del costo del lavoro di circa 30 milioni di euro che AST ha pianificato di raggiungere con 290 esuberi e una riduzione dell’onere del contratto integrativo per circa 14 milioni di euro. Sono sacrifici molto dolorosi ma, dagli esuberi, vanno dedotti 165 colleghi che, ad oggi, hanno già pianificato di lasciare l’azienda e, per quel che riguarda l’integrativo, il sacrificio è richiesto perché riduce di 260 il numero complessivo degli esuberi, come inizialmente previsto, consentendo così ad AST di mantenere un organico strutturato per una capacità produttiva di circa un milione di tonnellate. L’azienda ha deciso inoltre di sostenere i colleghi che intendono risolvere il loro rapporto di lavoro con un contributo straordinario di 80 mila euro. Nonostante le riduzioni di costo previste, e a garanzia del piano di rilancio, nei prossimi anni saranno effettuati importanti investimenti per migliorare la qualità dei nostri impianti produttivi, incrementare i livelli di sicurezza e aumentare la protezione dell’ambiente. Sono confermate le spese di ricerca e sviluppo per fornire prodotti innovativi ai clienti ed è previsto il trasferimento della linea produttiva del freddo, da Torino a Terni, incrementando così la capacità produttiva del sito. L’amministratore delegato è molto preoccupato degli effetti che la prolungata chiusura aziendale sta avendo sul futuro dell’azienda. La mancanza di produzione e spedizione ai clienti sta facendo, non solo perdere ricavi attuali ma, soprattutto, commesse e contratti che sono indispensabili per garantire il futuro della società. Non c’è AST senza clienti. Nel rispetto più assoluto delle forme di mobilitazione che vengono adottate, L’amministratore delegato non può che constatarne le conseguenze che, purtroppo, sono quelle di allontanare progressivamente AST dal proprio mercato. AST si augura che presto l’azienda possa ritornare alla normale operatività così da costruire insieme ai dipendenti, fornitori e clienti , il proprio futuro non solo di efficienza, di produttività, di sicurezza e di serenità familiare e sociale, ma, soprattutto, di grande successo e prestigio che AST e la città di Terni possiedono come eredità preziosa da valorizzare e accrescere”.

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