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Ast Terni, “l’arroganza della Morselli” compatta operai e istituzioni

“Questa non vuole essere una celebrazione di un ‘compleanno’, ne è una riunione del Pd come qualche agitatore sul web vuole far intendere, ma un’occasione per verificare quali siano i punti rispettati finora dell’accordo e quali ancora le criticità aperte” – a inizio lavori, Claudio Cipolla, segretario provinciale Terni per la Fiom-Cgil, è stato chiaro sul significato della tavola rotonda “L’industria ternana oltre la crisi”, alla quale hanno preso parte il Sottosegretario del Ministero Dello Sviluppo, Teresa Bellanova, la governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini e il segretario nazionale Fiom, Rosario Rappa, coordinati dal giornalista de “L’Unità”, Massimo Franchi. Assente al tavolo Pierangelo Albini, direttore Area Lavoro e Welfare di Confindustria, nei confronti della quale non sono mancate stoccate da parte di sindacati e istituzioni.

A un anno dalla firma dell’accordo al Mise per la vertenza Ast, la domanda delle domanda l’ha posta proprio Cipolla al momento dell’introduzione “Thyssen vuole mantenere un piano di investimenti di 3 anni, come annunciato al momento dell’acquisizione di Ast, o intende investire su Terni anche nel futuro?”.

È qui il nodo della questione, cioè capire cosa abbiano in mente i manager tedeschi per le acciaierie ternane, visto, che al momento, dai movimenti interni ed esterni dell’azienda non si riesce a capire quali siano le reali intenzioni della proprietà.

“In sede di accordo non siamo riusciti a difendere gli appalti – ha spiegato Cipolla – ma abbiamo ottenuto risultati sul piano dei volumi di produzione, che si stanno avvicinando alla quantità da noi considerata ‘vitale’ per l’azienda, per quanto riguardo gli ordinativi, che sembrerebbero in crescita, così come sembrerebbe che la Thyssen abbia sbloccato i fondi necessari per il trasferimento della linea 5 a Terni. Anche il bilancio sembrerebbe aver raggiunto il segno più dopo il rosso della passata gestione, ma questi e altri aspetti – continua Cipolla – verranno discussi il prossimo 10 dicembre, quando avremo l’incontro con la Morselli, alla quale chiederemo se il periodo di ristrutturazione sia finito, se Thyssen investirà su Terni o venderà gli impianti”.

Oltre allo spettro di una possibile cessione dell’azienda, possibilità ancora in gioco e mai smentita ufficialmente, le Rsu hanno individuato alcune criticità, che a un anno dall’accordo, permangono all’interno dell’azienda: “La fabbrica deve migliorare ancora sulla gestione e sull’organizzazione – dice ancora Cipolla – cercando di superare l’improvvisazione e la superficialità con le quali è stata … finora. Bisogna poi risolvere la questione degli appalti che muovono un giro d’affari di 140 milioni di euro e portano occupazione a circa 1000 operai. La questione ambientale, che Thyssen sta affrontando, non deve essere strumentalizzata. Ricordando che si può produrre acciaio compatibilmente con le esigenze ambientali, ricordo che l’ultimo investimento dell’azienda è stato di 35 milioni di euro per l’abbattimento dei fumi. L’ultima partita nella quale siamo chiamati a giocare un ruolo da protagonisti è quella relativa ai rapporti sindacali, campo nel quale abbiamo riscritto un’epoca. Noi – conclude il segretario provinciale Fiom – siamo sempre disponibili al dialogo sulla base di lealtà trasparenza e coerenza”.

Interessante, a questo proposito, è stata la testimonianza di Teresa Bellanova, sottosegretario al Mise, che ha svelato qualche retroscena sulla gestione della vertenza che ha evidenziato una Lucia Morselli, ad Ast, “arrogante che non si è fatta mancare nulla per spaccare il fronte, non sempre compatto, formato da Governo, enti locali e operai. È stata una delle lotte più importanti che ho combattuto – ha detto il sottosegretario – è stato difficile tenere insieme tante persone quando dall’altra parte c’è un interlocutore come la Morselli. Quello che ho molto apprezzato è che non si è trattata di una lotta rabbiosa, ma è stata gestita con grande competenza al tavolo di trattativa. Questa vertenza – continua Bellanova – avrebbe potuto facilmente sfociare nella violenza e nel contrasto a oltranza tra le parti, ma tutti abbiamo dimostrato grande senso di responsabilità senza dare sfogo alla rabbia. Sono rimasta veramente colpita dalla solidarietà che si è creata tra gli operai interni, direttamente coinvolti nella vertenza, e tutti i lavoratori dell’indotti che si sono stretti in un unico fronte; questa esperienza dovrebbe far scuola”.

“Abbiamo dimostrato che conta il patrimonio sociale e contano le risorse umane – così Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni, ha portato il suo saluto all’auditorium del Centro Multimediale – non solo le macchine e i manager. Non esulto per l’accordo raggiunto, ma lo ritengo utile. Rilancio, crescita e sviluppo sono gli aspetti dai quali bisogna ripartire per il rilancio del manifatturiero, con l’aiuto dell’Europa, che deve proteggere il mercato dell’acciaio dalla Cina e deve attuare il Patto Europeo per l’Acciaio, e del Governo nazionale che deve investire sul metallurgico”.

La stoccata a Confindustria è arrivata invece da Vincenzo Sgalla, segretario generale Cgil Umbria: “Devo rilevare che, nell’ambito della vertenza, il grande assente è stata Confindustria, dalla quale ci si sarebbe aspettato un atteggiamento più costruttivo e meno dimesso. È singolare che, soltanto poche ore fa abbiano presentato il Master Plan per Terni e Narni e che in una vertenza così delicata non abbiano portato un contributo costruttivo. Se non avessimo vinto questa battaglia – continua Sgalla – l’Umbria avrebbe dovuto ripensare al suo assesto economico; non esiste nessun’altra regione italiana che sia così dipendente da un’industria così come l’Umbria è con Ast. Anche da Perugia si è sempre avuta la sensazione che questa era una battaglia da combattere tutti insieme per evitare un grave danno a tutta l’economia regionale”.

La governatrice Marini ha precisato che la vertenze non è stata gestita soltanto in considerazione di aspetti contingenti, ma anche in previsione di un piano d’investimento futuro su Terni: “Dobbiamo capire se gli investimenti di Thyssen su Ast siano finalizzati a lungo termine o meno. Come Regione, pongo l’attenzione sul rapporto tra sviluppo economico e impatto ambientale. Le risorse pubbliche ci sono, abbiamo già stanziato 5 milioni e altri fondi potrebbero essere sbloccati, ma abbiamo bisogno di interlocutori che affrontino il delicato tema dello smaltimento delle scorie e dei rifiuti. Per quanto riguarda le infrastrutture – aggiunge la governatrice – giudico molto positivo il finanziamento del Governo alla regione Lazione per il completamento della Orte Civitavecchia, e come Regione stiamo intervenendo sulla Terni-Orte e sull’E-45, oltre ad aver stanziato una nuova somma per il completamento del braccio ferroviario della Piastra Logistica Terni-Narni. Ulteriori sistemazioni del manto stradale sono in via di completamento nelle zone di San Carlo e Prisciano. La Regione – conclude la Marini – deve intervenire sul binomio qualità ambientale-salute e abbiamo già aperto un canale di discussione con il Governo proprio su questo tema”.

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