Domani è atteso il vertice istituzionale tra i rappresentanti dell’amministrazione locale, management Thyssen e governo per parlare della vicenda Ast, in merito alla quale molti sono i dubbi e poche le certezze. Tra queste è che i tedeschi non hanno intenzione di mantenere la proprietà degli stabilimenti ternani e che ancora non esiste un piano industriale definito. Intanto, nella giornata di oggi il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, ha incontrato il coordinamento gruppo Ast per fare il punto sulla situazione delle acciaierie di Terni, che ancora aspettano di conoscere il piano industriale da Thyssen. Con una nota il sindacato spiega quali sono stati i contenuti dell’incontro:
“Si è tenuto nella giornata odierna, l’incontro tra il Segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli e il Coordinamento gruppo Ast per discutere della situazione che sta attraversando la siderurgia in Italia, facendo riferimento ai rinnovi delle Rsu programmati per la prossima settimana in Acciai Speciali Terni.
Una decisione, quest’ultima, assunta dalle Segreterie territoriali alla vigilia della presentazione del Piano industriale. Il ritorno in ThyssenKrupp rappresenta una sfida per la città, l’Umbria, l’Italia intera, se ha ancora a cuore la siderurgia. Ma rappresenta una sfida pure per il management, le maestranze e le organizzazioni sindacali. Tutti dovranno calarsi nella nuova parte, nella consapevolezza di dover attraversare profonde trasformazioni. In 130 anni di storia della Fabbrica, tante sono state le tappe cruciali per la sopravvivenza. Ne abbiamo cominciata un’altra. Chi pensa di seguire un modello di relazioni industriali precostituito sbaglia. Terni, da sempre, è stata la fucina di modelli costruiti tutti insieme. Azienda Sindacato e Lavoratori hanno pari dignità. La stessa pari dignità la vorremmo pure da Istituzioni e Governo.
In questi ultimi anni in cui siamo stati figli di nessuno, la Fim di Terni è stata animata da un nuovo protagonismo. Nelle manifestazioni in difesa della fabbrica del territorio i delegati, insieme ai lavoratori, ci hanno messo la faccia e la voce, distinguendosi, quando era necessario. Quelli della Fim erano accanto al sindaco quando ricevette una manganellata. Quelli della Fim hanno partecipato attivamente alle iniziative organizzate in Italia e in Europa, producendo sempre documenti. Tutti insieme siamo riusciti a ritagliarci spazi sui media locali e nazionali. Se come Fim Cisl di Terni abbiamo fatto tutto ciò è perché c’è la consapevolezza che siamo di fronte a nuove sfide di cambiamento che come sindacato abbiamo il dovere di cogliere. Per la Fim di Terni la Formazione dei delegati e degli attivisti rappresenta una risorsa. Per la Fim l’accordo sulla rappresentanza è un’opportunità. Per la Fim la creazione di una Federazione dell’Industria, è l’obiettivo da cogliere!
Si è aperta una nuova fase che nei prossimi giorni, forse a luglio, culminerà con la presentazione del Progetto industriale. Auspichiamo che alle Organizzazioni sindacali sia concessa la possibilità di discutere del Piano industriale, prima della presentazione nella convinzione che lo stesso debba contenere l’equilibrio tra area a caldo e a freddo, prevedendo risorse per gli investimenti, per la ricerca, per la sostenibilità ambientale. Dovrà emergere una linea strategica che metta al centro dell’interesse un progetto per il recupero di tutte le potenzialità della struttura industriale: Ast, Sdf, Tubificio, Aspasiel, Titanio. Dovrà trattarsi di un progetto fondato su di un piano industriale capace di coniugare gli aspetti europei/internazionali con una realtà che ha una sua particolare identità e che non può essere di conseguenza svilita. Il futuro vero dell’Ast non può dipendere solo da chi in ogni occasione ci ricorda che essendo il matrimonio non d’amore ma per interesse, può collocare il sito ternano sul mercato. Auspichiamo pure che qualora il Governo non ritenesse accettabili le politiche industriali che si andranno a delineare, possa assumere analoghe posizioni di altri governi europei quando si è trattato di garantire interessi industriali nazionali vitali.
Come comunità ternana bisogna confrontarsi con Roma avendo progetti e proposte, stimolando il Governo ad assumere posizioni innovative. Bisogna che emerga una mobilitazione culturale, sociale, politica che converga verso l’unità e la coesione tra la gente, le istituzioni, il sociale, la politica nella consapevolezza che con Ast si gioca il futuro di Terni e dell’Umbria”.
Nel frattempo, alla vigilia del vertice di Roma di domani, il senatore Luciano Rossi di Forza Italia, solleciatato dall’avvocato Paolo Crescimbeni, ha scritto una lettera al premier Matteo Renzi e al sottosegretario Delrio, per rivendicare il diritto dei sindacati, che invece erano stati esclusi dall’incontro, a partecipare al tavolo istituzionale di domani, cercando in extremis il coinvolgimento delle sigle sindacali.
Ecco il contenuto della lettera: “Domani il Sottosegretario Graziano Del Rio riceverà i rappresentanti del Comune e della Provincia di Terni, della Regione dell’Umbria e di A.S.T. SPA per discutere del piano industriale, probabilmente dell’”area di crisi complessa”, fors’anche di ipotesi di vendita dell’azienda. E’ assurdo e contrario ad ogni buona prassi delle relazioni industriali escludere: sindacati aziendali e territoriali direttamente interessati alla vicenda A.S.T. SPA. Si confida che il Presidente del Consiglio ed il Sottosegretario Del Rio sanino al più presto questo vulnus invitando i sindacati dei lavoratori ad un incontro dove si decide il futuro di migliaia di famiglie del nostro comprensorio ternano.