Chi pensava che la vertenza Ast fosse finita e che i problemi fossero alle spalle, non ha forse ben compreso che i veri problemi inizieranno proprio ora.
Dopo le adesioni in massa alla fuoriuscita volontaria degli operai allettati dalla proposta Morselli, le tensioni all’interno dei sindacati, la q uestione Ilserv e ditte terze, e il riordino dell’organico interno, ora bisogna fare i conti, di nuovo, con Lucia Morselli. Il punto dolente è proprio quello delle ditte terze e la riduzione del 20% sul fatturato chiesto dai tedeschi.
Ma andiamo con ordine: mentre l’azienda presenta la ristrutturazione della LAC (linea laminato caldo), i sindacati denunciano il crollo Sies.
Ancora una volta il bianco e il nero; l’azienda dipinge con colori ‘caldi’ la situazione della LAC dopo l’incontro di oggi coi sindacati, leggiamo la nota stampa: “Si è tenuto oggi un nuovo incontro fra la dirigenza di Acciai Speciali Terni e i rappresentanti sindacali, durante il quale l’azienda ha informato sulle modalità di riorganizzazione in rapporto agli attuali volumi produttivi e alla forza occupazionale. Nello specifico, la riunione odierna ha interessato il settore della produzione laminazione a caldo (LAC).
L’area LAC si attesterà su 15 turni settimanali con un organico di 132 unità. La forza produttiva attuale registra 12 unità in più: ciò in quanto alcuni investimenti e modifiche impiantistiche hanno permesso la riduzione di una unità a turno nell’area “aspi” e al pulpito del finitore e forno.
Inoltre, si sta lavorando all’unificazione dei pulpiti della Giustina, ma di questa si discuterà in un successivo incontro non appena tale innovazione sarà completata. Si è precisato che il personale comandato al lavoro per la salvaguardia impianti si attesterà su 21 turni settimanali ed è stata ribadita la totale trasversalità degli operatori all’interno del reparto, previa idonea formazione. Per quanto riguarda la manutenzione, l’organico sarà pari alla forza occupata”.
La risposta dei sindacati è diametralmente opposta e si parla di licenziamenti ingiustificati dovuti al crollo dell’indotto Sies (di 12 unità, ndr), unilateralità dell’azienda, indisponibilità nel fornire informazioni sulle scelte fatte. Ma la ditta ha annunciato la chiusura entro febbraio, con la conseguente perdita di tutti i posti di lavoro. In sostanza, siamo tornati al punto di partenza. La Tk continua a dare prove di forza e i sindacati iniziano a indire assemblee. Ecco la nota dei sindacati:
“Nella giornata odierna, le Segreterie Provinciali di FIM e FIOM si sono incontrate con la Direzione di SIES, azienda controllata del gruppo IMEC, per contestare i licenziamenti che nei giorni scorsi sono stati effettuati dall’azienda stessa. Le motivazioni fornite dalla SIES in merito ai licenziamenti non sono credibili. Nelle motivazioni si parla della perdita della commessa presso Sgl Carbon e genericamente della riduzione di altre commesse. Tra queste emerge in maniera evidente, anche se non esplicitamente dichiarata, la riduzione e la scontistica del cantiere TK AST già preannunciata in un riunione precedente dal consorzio Consimec. A sostenere tale tesi, non dichiarata dall’azienda, sottolineiamo che i licenziamenti riguardano maggiormente lavoratori operanti nel sito TK AST. Inoltre la SIES nel corso dell’incontro ha preannunciato la chiusura entro il mese di febbraio con il conseguente licenziamento di tutto il personale.
Le OO.SS.LL contestano:
Il mancato utilizzo degli ammortizzatori sociali al fine di evitare i licenziamenti.
L’unilateralità da parte dell’azienda nella scelte senza nemmeno una comunicazione alle Organizzazioni Sindacali presenti all’interno.
La totale indisponibilità di fornire informazioni rispetto alle scelte fatte ed ai criteri utilizzati per individuare il personale licenziato.
Già da domani si svolgerà un’assemblea per tutti i lavoratori del consorzio CONSIMEC all’interno del sito TK AST dalle ore 12.
Le Organizzazioni Sindacali continueranno costantemente a denunciare e mettere in campo tutte le azioni volte a tutelare i lavoratori rispetto ai tagli che continuano ad essere messi in atto nel sottobosco degli appalti e sub-appalti.
Oggi come non mai è urgente un percorso e una discussione che porti alla sottoscrizione di un protocollo tra sindacati associazioni datoriali e istituzioni che regoli il mondo degli appalti dando seguito e concretezza a quanto sottoscritto presso il Mise il 3 dicembre 2014″.