Ast Terni si prepara a vivere l’era Arvedi; dopo l’ufficialità della vendita al gruppo italiano dell’acciaio, venerdì mattina la governatrice dell’Umbria, Donatella Tesei, ha presieduto il tavolo di confronto “Il futuro di Ast e lo sviluppo industriale ed occupazionale della conca ternana”.
Ai lavori hanno preso parte rappresentanti dell’Esecutivo regionale e dell’Assemblea legislativa, della Provincia e del Comune di Terni, oltre ad esponenti delle associazioni datoriali, di categoria, delle organizzazioni sindacali e della Rsu dell’Ast.
Nell’ambito del vertice politico-istituzionale che si è tenuto a palazzo Gazzoli nella mattinata di oggi 8 ottobre, la Tesei ha reso noto di aver parlato telefonicamente con Arvedi dal quale ha avuto precise rassicurazioni sul mantenimento dei livelli di occupazione (con possibili nuove assunzioni, ndr), l’annuncio di un piano per lo sviluppo delle acciaierie ternane e la promessa che Ast resterà un sito di produzione strategico per l’Italia.
“Sono molto fiduciosa per il futuro di Ast che ha un ruolo fondamentale nell’economia dell’Umbria e di Terni. Ho sempre seguito da vicino tutto l’iter che ha portato la vendita ad Arvedi, grazie al quale si avranno importanti investimenti – ha sottolineato la Tesei – e spero che si possa anche tornare alla produzione del magnetico”.
“Abbiamo monitorato i passaggi di questa delicata fase della vendita di Ast a tutti i livelli istituzionali e adesso attendiamo il completamento della procedura con l’intervento dell’antitrust e la presentazione del piano industriale” – sono queste le parole del sindaco di Terni Leonardo Latini –“Fin d’ora è comunque chiara ed evidente – ha proseguito il sindaco Latini – la necessità di mantenere alta l’attenzione con il Governo per seguire le ricadute su questa vicenda delle strategie nazionali e internazionali, ma – allo stesso tempo – occorre instaurare rapporti diretti tra le istituzioni locali e la futura proprietà di Ast, perché sul tavolo ci sono una serie di temi importantissimi se non decisivi per il futuro della città, del territorio ternano e dell’intera regione. Rapporti rispetto ai quali sono convinto – anche per le interlocuzioni già avute – la nuova proprietà non si tirerà indietro e che riguardano, oltre ai temi centrali della tutela e del rilancio del sito produttivo e dell’occupazione, anche le questioni altrettanto importanti dell’ambiente e delle infrastrutture considerando gli investimenti in corso e quelli che ci prepariamo a fare”.
Particolare attenzione è stata data al problema della trasparenza e della sorveglianza di questo periodo di transizione, visto che l’accordo ponte è scaduto e si è in attesa del pronunciamento dell’antitrust europeo. Decisione che da molti viene vista come possibile fonte di preoccupazione per la tenuta di Ast nella sua interezza. Da tenere sotto controllo sarebbe anche il problema dell’antitrust italiana rispetto alla filiera del tubo. Viene ritenuto necessario il mantenimento di Ast come azienda autonoma per tutelare l’indipendenza decisionale del sito. Andrebbero poi tenute in considerazione le specificità degli acciai speciali all’interno del piano nazionale della siderurgia.