I sindacati: "Mancato accordo sulla procedura di licenziamento collettivo, che adesso prosegue per la via amministrativa"
Il cambio di appalto relativo al Metal Recovery di Ast ha generato 27 esuberi tra i lavoratori; è quanto reso noto dai sindacati confederati che esprimono grande preoccupazione dopo gli incontri con il management di Tapojarvi e Ilserv. Da tali incontri è infatti scaturito il mancato accordo sulla procedura di licenziamento collettivo, che adesso prosegue per la via amministrativa. Gli esuberi potrebbero addirittura aumentare in quanto il 30 settembre 2021 sono in scadenza altri appalti che ad oggi non hanno prospettive per il futuro.
Tutelare il lavoro
“FIM-FIOM-FISMIC ritengono inutile e dannoso il gioco dello scarica barile che stanno facendo oggi e nello specifico AST, Tapojarvi e Ilserv – si legge in una nota congiunta dei sindacati – e richiamano al senso di responsabilità tutti i soggetti in campo, con la consapevolezza che processi così complessi si gestiscono nel massimo della trasparenza e nel rispetto di quando prevedono le leggi e gli accordi sottoscritti dalle parti, che tra l’altro impegnano AST, Tapojarvi e Ilserv ad assicurare la tutela degli attuali livelli occupazionali, come riportato nei verbali di riunione del 30 luglio 2019 e dell’8 giugno 2021″.
Stato di agitazione
“In questa fase va ovviamente garantito il giusto coinvolgimento dei lavoratori che già hanno scelto da chi farsi rappresentare e non accettano lezioni di democrazia da parte di nessuno. Situazioni come queste – conclude la nota – impongono una riflessione più generale sul sistema degli appalti e i relativi livelli occupazionali, salariali e di sicurezza. Da ieri 27 agosto è proclamato lo stato di agitazione e lunedì inizia una campagna di assemblee per tutto il personale Tapojarvi e Ilserv”.